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Accumoli e Amatrice, il rischio dei residenti fantasma

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i «furbetti del terremoto»

Accumoli e Amatrice, il rischio dei residenti fantasma

Ansa
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Accumoli e i furbetti del terremoto, ovvero i residenti fantasma che potrebbero ammontare a un quarto della popolazione.

Se gli abitanti sono 745, si fa presto a far di conto: almeno 175 non avrebbero diritto al Cas, il contributo autonoma sistemazione, né tantomeno ai Map, i Moduli abitativi provvisori, le tanto attese casette che arriveranno in primavera. Al fenomeno non è estranea nemmeno Amatrice, il paese gemello di Accumoli, il simbolo stesso del sisma che ha colpito il Centro Italia. Residenti ad Accumoli e Amatrice con domicilio romano, dove queste persone normalmente vivono. Un fenomeno ben conosciuto dai lungo residenti (uno di loro ha preso carta e penna e ha scritto alla Procura della Repubblica: spulciando tra i beneficiari del Cas e i residenti della sua frazione ha concluso che tre su dieci non avrebbero diritto agli aiuti) e soprattutto dai due sindaci, Stefano Petrucci e Sergio Pirozzi.

I vantaggi per i residenti fantasma sono evidenti: sconto sulle polizze auto superiore a due terzi rispetto alle tariffe praticate in grandi città come Roma e forti risparmi anche su Imu e Tari, la tassa della spazzatura; così come quelli per i primi cittadini, che durante la campagna elettorale, tra un bicchiere di vino e un piatto di amatriciana, sorvolavano con un sorriso sulle anime viaggianti. Un modo, dal loro punto di vista, per arginare lo spopolamento montante di queste aree. Sindaci di lungo corso, con il record di Petrucci, al suo terzo mandato elettorale grazie alla legge Del Rio che estende la possibilità di ricandidarsi per la terza volta ai primi cittadini delle comunità sotto i 3mila abitanti, mentre Pirozzi si è accontentato della seconda elezione nel 2014.

Pure il sindaco di Amatrice, come il suo collega di Accumoli, ricevette una lettera prima del terremoto nella quale un cittadino sollevava con forza la questione delle anime viaggianti. Missiva seppellita con il server del Comune, rimasto distrutto sotto le macerie.

Ora la questione si fa spinosa, perché come scrive il professionista che ha inviato l’esposto ai magistrati, al prefetto di Rieti e alla Guardia di Finanza (denuncia della quale il Sole 24 Ore è in possesso), i residenti fantasma percepiscono il contributo autonoma sistemazione che non gli spetterebbe e potrebbero entrare nelle liste del moduli abitativi provvisori. Una truffa ai danni dello Stato, dei residenti veri e vittime del sisma del 24 agosto, che si vedrebbero sopravanzare nelle graduatorie dai furbetti del terremoto.

Serve un’opera di pulizia degli elenchi in questione. Petrucci e Pirozzi, quando la situazione lo ha richiesto, hanno agito con grande rapidità. Prova ne è l’assegnazione senza bando di gara dell’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani di entrambi i Comuni alla Diodoro ecologia di Roseto degli Abruzzi. Correva l’anno 2014 e all’indomani delle elezioni i due sindaci, insieme a quello di Posta che poi si tirò indietro, passarono all’azione con il massimo del decisionismo. La stessa determinazione sarebbe indispensabile in questi mesi interminabili del dopo terremoto. Per prima cosa bisognerebbe mettere online gli elenchi del contributo automa sistemazione. E poi separare i residenti fasulli da quelli di origine controllata.

Accumoli i nomi di chi ha percepito il Cas li ha pubblicati, Amatrice invece se n’è ben guardata. Si tratta di atti pubblici e di soldi dei contribuenti, perché tanti segreti?

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