Economia

Nestlè, a rischio il «marchio Ue» sul Kit Kat

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BREVETTI & MARCHI

Nestlè, a rischio il «marchio Ue» sul Kit Kat

Un Natale amaro per le 4 barrette di waffer ricoperte di cioccolato, che rispondono al nome di Kit Kat. Il Tribunale Ue ha infatti stabilito (causa C‑586/15 P) che lo snack – prodotto da Nestlé – non può più fregiarsi del titolo di «marchio comunitario» in virtù della specifica forma delle 4 barrette di cialda e cioccolato al latte, perchè la sua distintività non è stata dimostrata in tutto i Paesi della Ue, ma solo in alcuni. Il chè non giustifica un titolo che invece riconosce una visibilità in tutta l’Unione europea.

Un passo indietro. La querelle si trascina dal 2007, quando Cadbury Schweppes – di proprietà della Mondelez International – aveva chiesto all’Euipo di dichiarare non valido il marchio comunitario Kit Kat. Istanza rifiutata dall’Ufficio europeo che tutela i marchi che riteneva che la barretta avesse acquisito «carattere distintivo» in quanto forma universalmente riconosciuta (l’esempio più classico è la bottiglietta di vetro della Coca cola, che per la sia forma anche senza etichetta viene percepita dal consumatore come tale).

Giovedì scorso, il Tribunale europeo ha invece smentito Euipo e affermato che quel riconoscimento è avvenuto in modo affrettato.

Secondo i giudici di Lussemburgo, «nel caso di un marchio che, come il marchio della Nestlé, non ha carattere distintivo intrinseco nell’insieme dell’Unione, la prova del carattere distintivo acquisito tramite l’uso deve essere fornita in tutti gli Stati membri interessati». Siccome Kit Kat aveva acquisito un carattere distintivo in Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia, ma non in Belgio, Irlanda, Grecia e Portogallo, per il Tribunale, la decisione è da annullare. Ne consegue che l’Euipo dovrà adottare una nuova decisione verificando che, alla data del deposito della domanda di registrazione, il marchio avesse già acquisito un carattere distintivo tramite l’uso che la Nestlé ne aveva fatto nei 15 Stati membri interessati per i prodotti “caramelle e biscotti”.
Contro la decisione del Tribunale, Nestlè avrà tempo 2 mesi a decorrere dalla data della sua notifica, per un’impugnazione, limitata alle questioni di diritto, dinanzi alla Corte di giustizia Ue. E l’azienda non intende retrocedere: «La forma delle “quattro dita” è diffusa da anni in tutta l’Europa ed è ben nota ai consumatori come Kit Kat».

Una volta registrato, un marchio fortemente distintivo gode di maggiore protezione nei confronti di marchi simili e consente di avere più “frecce” al proprio arco in caso di contenzioso.


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