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Da Cortina al Piemonte c’è il pieno di turisti: italiani ma…

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turismo invernale

Da Cortina al Piemonte c’è il pieno di turisti: italiani ma anche russi

Cortina d’Ampezzo (Agf)
Cortina d’Ampezzo (Agf)

Dalle Dolomiti al Piemonte e alla Valle d’Aosta: il periodo di fine anno si annuncia col botto, in tutti i sensi, per il turismo. Il tutto esaurito è il denominatore comune lungo le Alpi. Ma andiamo con ordine, partendo da una delle località simbolo delle feste. Archiviato un buon Natale, Cortina si prepara al Capodanno con il pienone. «Durante le vacanze natalizie la maggior parte della clientela è arrivata dall’Italia – spiegano all’ufficio marketing –, anche se non mancano certo gli stranieri che negli ultimi tempi sono aumentati anche in questo periodo dell’anno. I Russi amano festeggiare il loro Natale Ortodosso che cade il 7 gennaio, ma un buon numero di presenze è dato anche da Germania, Uk, Usa, Scandinavia ed Europa in generale e sicuramente da dopo il 6 gennaio la clientela straniera, che a Cortina è internazionale, aumenterà ancora».

Le richieste spaziano dal soggiorno in albergo all’appartamento, dalle malghe ai rifugi: «Ad attirare gli ospiti non è solo la possibilità di sciare su piste perfettamente preparate, ma anche gastronomia, relax, benessere in alta quota misto allo stile di vita “italiano” che gli stranieri apprezzano».

E se per la neve fresca l’appuntamento è rinviato al 2017, gli appuntamenti in programma in montagna coinvolgono anche molti rifugi: dal Gran Galà al Rifugio Faloria (cenone a 2.120 metri di quota, con musica e spettacolo pirotecnico) a Capanna Tondi e Col Gallina, che organizzano un cenone con piatti tipici del territorio. Si può anche brindare all’anno nuovo sopra i 3mila metri, dalla cima di una delle montagne più suggestive del comprensorio: la partenza è alle 20.30 dal Rifugio Dibona per salire alla croce di vetta sulla Tofana di Rozes con le Guide Cortina. Un trend in crescita: anche il Trentino propone per San Silvestro diverse possibilità di cene in Rifugio: la struttura proscelta si raggiunge con le ciaspole, il gatto delle nevi o la motoslitta.

Fra le città preferite per il Capodanno le indicazioni di Trivago davano, all’epoca delle prime prenotazioni, la città di Padova tra le dieci mete italiane consigliate: «L’offerta in termini di eventi e manifestazioni è ricca e tiene conto di diversi target: si va da eventi destinati prettamente ad un pubblico giovane ad altri per tutta la famiglia. Inoltre le strutture ricettive cittadine si distinguono per un’elevata qualità del servizio e per un ottimo rapporto qualità/prezzo», secondo l’indagine del motore di ricerca.

A Venezia, l’occupazione delle strutture ricettive oscilla tra il 94 e il 97% per fine anno: «Siamo in linea con gli anni precedenti - spiega il presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori Vittorio Bonacini -. Le categorie che ricevono le maggiori richieste di prenotazione sono gli hotel 4 e 5 stelle, seguono i 3 stelle. La media di vendita delle camere è sostenuta, ma si può pernottare partendo da 120 euro». E da Venezia il concerto di Capodanno 2017 dal teatro La Fenice raggiungerà un pubblico internazionale: Rai Com ha siglato accordi per la distribuzione nel Circuito Arte in Germania e Francia (dove lo scorso anno il concerto era stato visto da oltre un milione di telespettatori) ZDF, WDR, Radio France e da varie emittenti dell’Europa dell’Est e in Grecia, mentre a Oriente è prevista la diffusione in Cina e Giappone.

Tornando in montagna e spostandosi a Ovest, il Piemonte e la Valle d’Aosta sono ormai al tutto esaurito nelle principali località sciistiche ma registrano un’occupazione intorno al 90% anche a Torino così come è affollata Aosta.

In realtà la neve è caduta abbondante solo nel sud del Piemonte, nei comprensori di Mondolé e della Riserva Bianca, ed anche in Val Susa e Chisone. Mentre nel nord della regione e in Valle d’Aosta le piste sono in ottime condizioni grazie alla neve programmata e al lavoro dei gatti delle nevi.

A Sestriere - spiega Giulia Clemente, consigliere comunale con delega al Turismo - siamo al completo sino all’8 gennaio. Dall’Hotel Olympic al Banchetta la soddisfazione è generale. Complessivamente la crescita in Val Susa e Chisone è superiore al 5%, con massicci arrivi di stranieri a Sestriere e Sauze d’Oulx mentre a Bardonecchia la maggior parte dei turisti è italiana.

Andamento estremamente positivo anche ad Artesina o a Limone, dove l’Hotel Principe è tutto esaurito sino all’8 gennaio. Ottima la situazione in Valsesia, con Alagna al completo, ma anche nel distretto dei Laghi, con Macugnaga e l’Alta Val Formazza al 90% di occupazione delle camere. La voglia di montagna coinvolge anche la Valle d’Aosta che chiuderà l’anno con oltre 3,5milioni di presenze complessive, in netto aumento rispetto ai 3,2 milioni dello scorso anno. Courmayeur, La Thuile, Cervinia, Pila, Cogne, Ayas, Gressoney: ovunque è difficile trovare camere libere e la Regione guarda al potenziamento anche delle vallate meno legate allo sci alpino. Turisti italiani e stranieri che cercano soluzioni di ogni livello, dai B&B sino al resort più esclusivo di Mascognaz o al 5 stelle di Courmayeur.

Ma la folla di visitatori è cresciuta oltre le aspettative sia ad Aosta che a Torino. Entrambe le città hanno vinto puntando sulla cultura, Aosta anche sui mercatini che hanno avuto un successo crescente. L’assessore torinese al Turismo, Alberto Sacco, assicura che si tratta solo di un inizio. Per l’anno prossimo alla cultura si affiancherà anche l’enogastronomia, già di alto livello ma con notevoli margini di crescita.

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