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Due ragazze lanciano la “banca dati” dell’Italia non profit

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Due ragazze lanciano la “banca dati” dell’Italia non profit

(Afp)
(Afp)

Si chiama Italia non Profit. È una piattaforma web gratuita con un duplice obiettivo: diventare una sorta di guida al mondo del terzo settore e facilitare le donazioni ai soggetti interessati. L’idea è di due ragazze, Giulia Frangione e Mara Moioli, cofondatrici della start up innovativa a vocazione sociale e società benefit Open Terzo Settore, con «l’intento di ridurre le asimmetrie informative esistenti tra gli enti non profit e i donatori sostenendo lo sviluppo e la diffusione della cultura del dono e della donazione consapevole in Italia».

Il non profit è un settore che conta 680.811 dipendenti in Italia e che genera il 4% del Pil nazionale (i dati derivano dall’ultimo censimento Istat del 2011). A oggi i donatori trovano le informazioni relative agli enti solo sui canali dell’ente stesso, senza avere la possibilità di confronti e letture indipendenti. L’idea è nata appunto dalla considerazione che «in Italia non esistono a oggi né un registro unico consultabile che consenta confronti ed elaborazione di dati fra gli enti non profit, né uno standard di trasparenza e affidabilità che consenta di leggerne l’operato».

La piattaforma (qui la presentazione online su youtube) ha già registrato l’adesione di oltre 100 organizzazioni non profit distribuite per forma giuridica in fondazioni (21%), associazioni riconosciute (58%) e associazioni non riconosciute (21%). Anche le dimensioni economiche (totale proventi da attività tipica, da raccolta fondi e da attività promozionale) degli enti risultano molto eterogenee e si attestano intorno ai 4mila euro per gli enti più piccoli, fino a raggiungere i 106 milioni di euro per gli enti più grandi. Come si presentano gli enti all'esterno? Tutti sono presenti sul web con un sito o un blog, il 90% gestisce una Pagina Facebook, il 67% un account Twitter, il 27% un account Linkedin e il 75% gestisce un proprio canale Youtube.

«Si parla da anni di diffusione della cultura del dono – spiegano Giulia Frangione e Mara Moioli – e di quanto la trasparenza e la misurazione siano fondamentali per la crescita delle donazioni in Italia. La trasparenza, però, è solo il punto di partenza, non quello di arrivo. Le informazioni rafforzano l’operato delle organizzazioni e la loro capacità di costruire legami fiduciari. Il dato per il dato, se non supportato da un legame, rischia di essere un esercizio di stile (e in ogni caso, ben venga!). Al contempo, la retorica dell’accountability non sostanziata da rendiconti e narrazioni, è un’opportunità sprecata».

A questo proposito, Italia non Profit coinvolge le organizzazioni non profit nella compilazione di un questionario online originale e proprietario che esplora diversi aspetti del ciclo di vita dell’ente, verifica la correttezza delle informazioni, analizza, confronta ed elabora i dati, pubblica le informazioni e i dati raccolti in maniera chiara, uguale e altamente comunicativa. In questo modo, la piattaforma permette agli utenti di trovare le organizzazioni non profit e i servizi di utilità sociale offerti, di documentarsi sul terzo settore, di scaricare ricerche, report e analisi (in parte gratuiti, in parte a pagamento) sulle organizzazioni non profit.

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