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Ilva, per la commissione del Senato la situazione è migliorata

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Ilva, per la commissione del Senato la situazione è migliorata

Agf
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Due giorni di audizioni, ieri e oggi, nella Prefettura di Taranto da parte della commissione Industria del Senato, una visita nel siderurgico insieme al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e infine un giudizio positivo: la situazione dell’Ilva è migliorata rispetto a due anni fa. «Abbiamo registrato dei passi avanti – commenta il presidente della commissione, Massimo Mucchetti – perché tutta una serie di opere di ambientalizzazione sono state fatte. Anche noi, come i commissari, avremmo preferito che fosse stato possibile fare di più, ma abbiamo constatato come parecchio è stato fatto. Il ritardo rispetto ai cronoprogrammi della prima ora – osserva Mucchetti – è dovuto sia alla scarsità dei mezzi finanziari, che all’oggettiva difficoltà di aggredire le fonti di inquinamento con uno stabilimento in marcia utilizzando le finestre temporali della sospensione dell’attività produttiva degli impianti».

Poi, per Mucchetti, «l’altra ragione che autorizza un pò più di ottimismo è che, grazie all’approccio convergente delle Procure e degli altri soggetti, è stato possibile recuperare, ai fini delle bonifiche e dell’ambientalizzazione, il miliardo e 300 milioni che derivano dai patteggiamenti della famiglia Riva. Che scatteranno e diverranno operativi nel momento in cui la Corte del Jersey libererà questi fondi dai vincoli che li rendevano sinora inesigibili, il che avverrà a breve». Non entra, Mucchetti, nello specifico dei piani presentati delle due cordate in gara per l’Ilva (Arcelor Mittal con Marcegaglia da un lato e dall’altro Arvedi con Cdp, Delfin di Del Vecchio e Jindal) ma comunque osserva che la prima punta a una produzione di 6 milioni di tonnellate annue e la seconda a una di 8 milioni. «Per Arcelor Mittal – evidenzia – non era di sua competenza il colossale taglio occupazionale che sarebbe necessario per tenere lo stabilimento con questo equilibrio» mentre con l’altra proposta ci sarebbe «una gestione dell’occupazione meno pesante». «Eppoi – aggiunge Mucchetti riferendosi alla proposta con Arvedi che apre all’uso del gas – c’è l’impegno a ottemperare a tutte le prescrizioni dell’Aia non solo rispettandole, ma adottando tecnologie ibride di produzione piuttosto che interventi ulteriori sulle cokerie rispetto a quelli dell’Aia. Ma non ci impicchiamo nella scelta delle tecnologie: contano i risultati».

Per Mucchetti, «la riconversione dell’Ilva si fa un passo alla volta» e oggi «i prezzi del gas sono diventati assai più abbordabili. Probabile – rileva – che un pezzo di cokerie resti in funzione per consentire allo stabilimento di avere la necessaria flessibilità. Certo è che il processo che nel 2014 fu considerato non attuabile, oggi ė invece possibile. E Taranto, nonostante tutte le tremende vicende di questi anni, può farcela. Abbiamo la possibilità di provarci. E avete anche la maggioranza della città che vuole provarci».

Pure il capogruppo Pd in commissione, Salvatore Tomaselli, parla di «clima sociale migliorato» anche se restano «legittimi dissensi». Mentre il governatore Emiliano afferma: «Se esistono altri sistemi innovativi che non inquinano, diversi dagli impianti di preridotto elettrici o alimentati a gas, la Regione Puglia non ha nessuna particolare predilezione per questo o quell’altro sistema. La cosa fondamentale, finché l’impianto verrà ritenuto strategico per legge dallo Stato è che vengano rimosse le sorgenti di inquinamento».
Prima della conferenza stampa dei senatori, Emiliano, incontrando i giornalisti in Prefettura, dichiara di aver visto solo una parte del siderurgico e che in ogni caso «il percorso di avvicinamento della fabbrica alla legalità e alla sicurezza risulta ancora lento e farraginoso». Ma fonti aziendali sul punto precisano che «il percorso di visita è stato modulato secondo tutte le richieste che sono state ricevute dai partecipanti».

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