Economia

Slittano le offerte per l’aggiudicazione degli asset di Ilva

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Slittano le offerte per l’aggiudicazione degli asset di Ilva

Slitta la scadenza relativa alla presentazione delle offerte definitive per l’aggiudicazione degli asset dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Le due cordate in gara - da una parte la joint venture tra ArcelorMittal e il gruppo Marcegaglia, ribattezzata Am Investco Italy, dall’altra AcciaItalia, la compagine partecipata da Jindal south west, dal gruppo Arvedi, da Cassa depositi e prestiti e dalla finanziaria della famiglia Del Vecchio, Delfin - hanno evidenziato ai commissari la necessità di una proroga dei termini, e la procedura ha concordato altro tempo (la durata è in corso di valutazione) per completare l’istruttoria.

Inizialmente i commissari avevano fissato in un periodo di due settimane dal ricevimento da parte delle cordate del parere sui piani ambientali il tempo necessario per perfezionare un’offerta definitiva. A conti fatti, la scadenza era stata quindi fissata a mercoledì prossimo, come confermato dal commissario straordinario, Enrico Laghi, in una recente audizione in Commissione attività produttive della Camera.

Tre diverse fonti legate al dossier, contattate dal Sole 24 Ore, hanno confermato però l’emergere, nelle ultime settimane, della necessità di una proroga e la richiesta, da parte dei soggetti in gara, di una dilazione dei tempi. La ragione principale risiede nella complessità giuridica e tecnica della materia che ancora presenta il dossier di gara, nonostante la recente accelerazione e semplificazione legata ai patteggiamenti nell’ambito del processo in corso. Particolare cautela, sulle prossime mosse legate alla definizione dell’offerta, sarebbe stata avanzata dagli investitori esteri.

Ieri i commissari si sono riuniti per discutere e fissare la nuova tempistica. La proroga dei tempi per la costruzione delle offerte definitive era stata d’altra parte prevista dallo stesso Enrico Laghi nell’audizione alla Camera. «Come previsto dalla procedura - ha spiegato lo scorso 19 gennaio - abbiamo trasmesso alle due cordate l’invito a negoziare il contratto per il trasferimento degli asset, insieme al parere emesso dal ministero dell’ambiente in relazione alla valutazione dei piani ambientali. Siamo entrati nelle battute finali della procedura di trasferimento degli asset: prevediamo di ricevere le offerte auspicabilmente entro l’8 febbraio, termine che abbiamo indicato, ma che potrà eventualmente essere prorogato nel caso in cui l’analisi di valutazione dovesse richiedere un tempo maggiore».

Slitta, a questo punto, anche la data per l’aggiudicazione definitiva. Una volta ricevute le offerte con i piani industriali, i commissari si sono riservati circa un mese di tempo per la valutazione comparativa delle due offerte; escludendo al momento la necessità di rilanci successivi (eventualità pure contemplata dalla terna commissariale), entro la primavera si dovrebbe conoscere il nome del soggetto che rileverà gli asset del gruppo siderurgico in amministrazione straordinaria.

Resta invece fissata per l’1 marzo l’udienza nel corso della quale sarà definito il patteggiamento di Ilva, Riva Fire e Riva Forni elettrici, coinvolte nel processo Ambiente svenduto in corso a Taranto. Lo slittamento si è reso necessario per permettere a Riva Fire in liquidazione, da poco ammessa all’amministrazione straordinaria e affidata a un curatore speciale nominato dal Tribunale di Milano, di definire la propria posizione. Il patteggiamento in corso semplificherà l’interlocuzione con gli investitori sotto molti punti di vista. Costituisce, in particolare, la pre-condizione per agevolare la transazione con la famiglia Riva, che si è impegnata a fare affluire all’Ilva 1,1 miliardi di euro custoditi in Svizzera e oggetto di sequestro della Procura di Milano, somma alla quale si aggiungono altri 230 milioni di euro.

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