La Sardegna scopre il cicloturismo e lancia la rete ciclabile. È il progetto da 225 milioni di euro, promosso dalla Regione e che vede partecipare 65 associazioni, 209 enti locali e agenzie regionali che vuole dotare l’isola di percorsi dedicati al cicloturismo. Tracciati che si sviluppano in 2mila chilometri, all’interno di cinque direttrici principali e 42 itinerari. La Giunta regionale ha già approvato lo studio preliminare predisposto dall’azienda regionale trasporti (Arst) con la collaborazione dell’Università di Cagliari e stanziato le risorse per la prima fase.
Si tratta di 15 milioni di euro che serviranno per i bandi di gara per la realizzazione dei primi cinque itinerari (la pubblicazione è prevista entro l’anno) che saranno distribuiti in tutto il territorio regionale («Di questi 42 sono stati studiati i primi 24, che coprono il 57,5% –1.103 km – della rete complessiva in base ad alcuni criteri di priorità individuati tra la connessione ai gate di porti e aeroporti o l’interconnessione con parchi e ambiti di interesse naturalistico»).
I percorsi interesseranno nord e sud dell’isola e, rimarcano alla Regione, «connettono da subito circuiti extraurbani con circuiti urbani». I cinque itinerari su cui si svilupperà la rete sono quelli previsti dall’atlante ciclistico della Sardegna: Itinerario Sud, Itinerario Ovest, Itinerario Nord Ovest, Itinerario Nord Est, Itinerario Est. Prevista una rete principale che sarà costituita da tre dorsali: centrale 300 km, costiera occidentale 630 km, costiera orientale 580 km e una rete secondaria per 1200 km. Gli itinerari dovrebbero sorgere sui vecchi tracciati ferroviari dismessi. Una scelta che, chiariscono alla Regione «garantisce il maggior livello di sicurezza e il minor impatto ambientale possibile».
Un progetto importante che, come ha spiegato durante la presentazione l’assessore regionale del Turismo e Artigianato Francesco Morandi «prevede la costruzione della più importante infrastruttura turistica mai realizzata in Sardegna». Quanto ai finanziamenti per realizzare l’intervento, che ha un costo complessivo stimato intorno ai 225 milioni di euro, dalla Regione si guarda ai finanziamenti europei proprio in virtù del piano La rete sarà ora sottoposta alla verfica dei requisiti per far parte della rete Eurovelo. «Per completare i 1.400 chilometri mancanti – sono le parole dell’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda - competeremo con gli altri Stati europei e le altre regioni italiane sulle risorse europee che finanziano soltanto chi ha pianificazione avanzata. La bicicletta non è più solo uno strumento di svago: è un mezzo di trasporto ma anche un produttore di ricchezza sostenibile e di salute. È stato stimato che un euro investito in ciclabilità restituisca un euro di ricaduta economica nel comparto turistico, cioè ha un ritorno altissimo».
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