Si annuncia sotto il segno dell’ottimismo la 56esima edizione del Salone del Mobile di Milano, in programma dal 4 al 9 aprile, che sarà aperta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: oltre 2mila espositori (di cui il 30% dall’estero) su una superficie che supera i 200mila mq e oltre 300mila visitatori attesi da 165 Paesi.
Vocazione internazionale
L’ottimismo che ieri a Milano si percepiva durante la presentazione dell’edizione 2017 riflette l’ottimismo di un comparto industriale, quello dell’arredo-design e più in generale del legno-arredo, che nell’ultimo anno ha consolidato la ripresa avviata nel 2015, grazie alla ripartenza del mercato interno ma soprattutto al dinamismo dei mercati esteri. «Raccogliamo i risultati della strategia di internazionalizzazione avviata con decisione nel 2011 – commenta il presidente del Salone e di FederlegnoArredo Roberto Snaidero – quando era chiaro che il mercato interno era in piena stagnazione. Una strategia fatta di eventi all’estero, missioni B2B e operazioni di incoming di buyer, resa possibile dal sostegno dell’Ice e del ministero per lo Sviluppo economico oggi guidato da Carlo Calenda».
Nei primi dieci mesi del 2016 le esportazioni di mobili italiani nel mondo hanno generato oltre 11 miliardi di euro di ricavi, con Francia, Germania e Regno Unito quali mercati di sbocco principali e Stati Uniti e Cina motori della crescita: l’export verso gli Usa (+8,1%) ha superato il miliardo di euro, mentre verso la Cina ha sfiorato i 300 milioni ed è cresciuto, tra gennaio e ottobre, del 18,4%. E il Salone rispecchia questa vocazione internazionale della filiera: basti pensare che lo scorso anno (con un’edizione record che ha superato i 370mila visitatori) quasi il 70% degli operatori professionali è arrivato da oltreconfine.
Il Salone del 2017
Al centro dell’edizione 2017 saranno le biennali Euroluce, dedicata all’illuminazione, e Workplace3.0, che ospita le aziende di mobili per l’ufficio e che dal 2013 propone un concept rinnovato, studiato per rispondere alle trasformazioni del mondo del lavoro. Quest’anno l’evento clou della biennale è la mostra «A Joyful Sense at Work», curata da Cristiana Cutrona, che indaga queste trasformazioni attraverso le installazioni di quattro studi internazionali di architettura (statunitense, olandese, iraniano e italiano). Con una superficie di circa 10mila mq e con 92 aziende espositrici, Workplace3.0 sarà la testimonianza, ha spiegato il presidente di Assufficio Marco Predari, della ripresa del settore : «La produzione è tornata sopra il miliardo di euro di fatturato – ha detto Predari – grazie soprattutto all’export, che ha registrato incrementi attorno al 30% verso Usa e Regno Unito, mercati cruciali per intercettare le grandi commesse contract internazionali». Bene anche la Francia, primo partner per le aziende italiane.
Anche per l’illuminazione la Francia (con 159 milioni di vendite tra gennaio e ottobre 2016) è il primo mercato, mentre nel complesso l’export ha superato gli 1,3 miliardi di euro. «Particolarmente positive – ha detto il presidente di Assoluce Stefano Bordone – le performance di Emirati Arabi Uniti (+49,1%), Svizzera (+12%) e Belgio (+6,8%)».
Un cenno meritano anche le due mostre organizzate per festeggiare i 20 anni del SaloneSatellite che, dal 1998 a oggi, ha dato l’opportunità a 10mila designer under35 di far conoscere i propri prototipi al mondo dell’industria: al Salone saranno esposti pezzi in edizione speciale di designer oggi affermati che hanno debuttato proprio al Satellite, mentre alla Fabbrica del Vapore, in città, sarà allestita una mostra a cura di Beppe Finessi.
Modello da replicare
Proprio il forte legame con la città di Milano è una delle caratteristiche che hanno fatto grande il Salone del Mobile. E questa capacità di integrare il momento business fieristico con eventi culturali o di intrattenimento diffusi nella città ha fatto scuola. Il Salone sarà infatti quest’anno la portata principale di un menu primaverile che si annuncia particolarmente ricco, come ha ricordato il sindaco di Milano Giuseppe Sala: si parte con MiArt e l’Art Week, si prosegue con il Salone, la Borsa del Turismo, il nuovo Tempo di Libri e si chiude con la Food Week, seguendo il modello di un Salone e di un «Fuorisalone». «Vogliamo una città aperta», ha detto il sindaco, capace di valorizzare le sue eccellenze (soprattutto design, moda e food), con benefici anche da un punto di vista dell’immagine e dunque delle ricadute turistiche. Nel 2016 il numero di presenze in città non solo ha tenuto ma è addirittura aumentato rispetto all’anno di expo, con una crescita del 2% che, per i mesi di novembre e dicembre, sale addirittura al +20%.
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