Economia

Dossier Legno-arredo, scatto dell’Italia nel 2016

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    Dossier | N. 13 articoliIl barometro dell’economia

    Legno-arredo, scatto dell’Italia nel 2016

    Già lo scorso anno quella crescita dell’1% sul mercato interno – dopo sette anni di calo con perdite cumulate per oltre il 40% - era stata salutata dagli imprenditori italiani del comparto legno-arredo come una svolta importante, sebbene con la prudenza di chi temeva in un fuoco di paglia pronto a spegnersi alle prime difficoltà.

    Invece il 2016 ha portato una conferma della ripresa, come testimoniano gli ultimi dati elaborati da FederlegnoArredo (Fla): nei primi nove mesi dell’anno le vendite in Italia hanno registrato un aumento del 5% per l’intera filiera, con un andamento positivo di tutti i comparti e in particolare dell’arredo. Il dato Italia, unito a quello sulle esportazioni (circa +2% nei primi nove mesi) porterà per il secondo anno consecutivo a una crescita complessiva della filiera (ancora non stimata) e a un miglioramento anche sul fronte occupazione (prevista in calo dello 0,3% contro il -3% dell’anno scorso). Buone notizie dunque per le aziende e per i 250mila addetti diretti che hanno appena rinnovato il contratto nazionale.

    Il ritorno dell’Italia
    Difficile non attribuire buona parte del sorprendente risultato sul mercato interno al bonus mobili. Uno strumento, sottolinea il presidente di Fla Roberto Snaidero, «che ha dimostrato la sua efficacia e che non ha ancora esaurito la sua carica». Dalla sua introduzione (nel giugno del 2013) alla fine del 2015 è stato utilizzato, secondo i calcoli del Centro studi Fla, da circa 540mila persone, che hanno generato acquisti di arredo per un valore di 2,8 miliardi. E ancora nel 2016, secondo un’indagine tra i distributori, il suo utilizzo è cresciuto del 20% grazie anche alla nuova formula per le giovani coppie (sganciata dalle ristrutturazioni e con plafond aumentato da 10mila a 16mila euro). Formula però non prorogata dalla nuova legge di Bilancio – che rinnova invece per il 2017 il bonus “tradizionale” – e che invece la federazione delle imprese auspica possa essere inserita nel Milleproroghe in approvazione entro fine anno.

    il “ritorno” dell’Italia è un’ottima notizia per quella stragrande maggioranza di piccole e piccolissime aziende del comparto che nel mercato domestico hanno ancora il loro riferimento. Tanto più in un periodo di forti tensioni e mutamenti dello scenario geopolitico che apre non poche incertezze anche per il commercio internazionale. I mercati esteri, ricorda tuttavia il presidente di FederlegnoArredo, rimangono decisivi per lo sviluppo delle imprese della filiera e la strada dell’internazionalizzazione va perseguita con convinzione.

    L’export rimane strategico
    Le vendite oltreconfine sono cresciute meno dello scorso anno, è evro. Ma è anche vero che il 2015 era stato un anno record, con un incremento superiore al 6% che pochi si aspettavano di ripetere. Quello che conta è che le esportazioni sono tornate ai livelli pre-crisi (sopra i 14 miliardi per la filiera e sopra i 12 per il solo arredamento), che i mercati più dinamici si confermano tali e che anche l’Europa (che assorbe oltre il 50% dell’export di made in Italy del settore) ha ripreso a crescere in modo deciso. L’export verso la Francia (primo mercato di sbocco) è aumentato tra gennaio e settembre del 6,4% e la Spagna registra quasi il 7% di crescita. Il rallentamento delle esportazioni extra-Ue che quest’anno ha riguardato in generale la manifattura italiana non sembra aver colpito la filiera del legno-arredo: la Cina continua a correre (+20% tra gennaio e settembre), così come gli Emirati Arabi (+11%) e gli Stati Uniti (+9,9%). La Russia è l’unico, tra i primi dieci mercati di sbocco, a segnare il passo, sebbene le perdite siano contenute rispetto allo scorso anno (-14,4% contro il -25% del 2015). «Ci aspettavamo forse qualcosa di più di un 2%, ma è comunque un buon risultato perché la base è solida – commenta Snaidero –. L’export rimane il principale motore per la crescita e noi continuiamo a investire a supporto dell’internazionalizzazione delle nostre aziende».

    LA TOP TEN DELL’EXPORT
    Fonte: elaborazioni Centro Studi Federlegno Arredo Eventi SpA/FederlegnoArredo su dati Istat

    Il 2016 è stato infatti l’anno del debutto del Salone del Mobile di Shanghai, frutto di una lunga preparazione e di un complesso lavoro di investimenti e relazioni sul territorio reso possibile grazie alla collaborazione con il ministero per lo Sviluppo economico e l’agenzia Ice. Un’operazione di sistema che ha dato i suoi frutti, con oltre 30mila visitatori. Il prossimo anno si replica, così come si replicherà il Salone di Mosca: nonostante le difficoltà, la Russia resta un Paese strategico, insiema Stati Uniti, Messico e, tra gli emergenti, Iran e Africa subsahariana.

    Le previsioni
    In attesa dei numeri ufficiali sul 2016, un’indagine di Fla tra gli associati registra aspettative positive sia per l’anno in corso, sia per quello che verrà: il 78% degli intervistati prevede di chiudere con una crescita superiore al 2%, mentre la quota degli ottimisti dal addirittura al 90%. Ancora una volta, sono le aziende più strutturate a registrare le performance migliori, mentre le piccole e piccolissime ancora non sono riuscite a cogliere il vento della ripresa, che tuttavia dovrebbe arrivare anche per loro nel nuovo anno.

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