La liberalizzazione cammina con fatica. Chi la vuole, chi la vuole ma solamente a parole, chi non la vuole. Il Parlamento (tra un emendamento anti-Uber e una variante stoppa-Flixbus) ha rinviato di un altro anno, all’estate 2019, il passaggio di tutti i consumatori elettrici al mercato libero, mentre sul fronte delle tariffe è destinata a ridursi il meccanismo delle tariffe progressive e per i contatori arriva a tappe forzate il contatore elettronico ancora più intelligente di quello attuale.
Il supercontatore consentirà moltissime soluzione tecnologiche oggi ancora futuristiche ma fra queste una — la bolletta prepagata — sarà fondamentale per ridurre il fenomeno drammatico che sta mettendo in ginocchio molte aziende elettriche: i morosi che non pagano la bolletta.
Una novità però è già disponibile, e i consumatori cominciano a scoprirla: da pochi mesi si possono stipulare contratti di fornitura per qualsiasi potenza.
Una volta, quando c’erano i contatori elettromeccanici di bachelite nera, le famiglie potevano avere il solito contratto da 3 chilowatt, quello che lasciava al buio quando si accendevano nello stesso momento l’asciugacapelli e la lavatrice. La bolletta diventava proibitiva se si osava chiedere il contatore tipico dei ricchi, quello dal 6 chilowatt. Ma il mondo è cambiato. La corrente elettrica non serve solamente a far girare la lavatrice e ad accendere l’ abat-jour del corridoio: quando il contatore “salta” si spengono in un istante il wifi, l’antifurto, la cucina a induzione, il decoder, il microonde, il telefono cordless, la dock-station.
Per questo motivo l’Autorità dell’energia e dell’acqua, che vuole diffondere le applicazioni elettriche al posto di altre forme energetiche meno efficienti, ha fatto partire dal 1° gennaio scorso un’intera gamma di contratti: da 0,5 a 6 chilowatt si può scegliere liberamente qualsiasi potenza (con gradini di mezzo chilowatt), e il consumatore può cambiare la potenza impegnata passando a quella più comoda. Se si compra un condizionatore nuovo si può passare da 3 a 3,5 chilowatt; se il nuovo frigorifero è ad alta efficienza e consuma meno si può cambiare contratto e scendere da 3 a 2,5 chilowatt. I nuovi contatori consentiranno di risolvere anche il problema della morosità.
Alcune imprese elettriche avevano sofferto in modo drammatico i ritardi di pagamento dei clienti e una, l’Esperia guidata dall’imprenditore Filippo Giusto, fu vessata dai consumatori che non pagavano e strangolata dalle regole che non la proteggevano a tal punto da essere costretta a uscire addirittura dal mercato.
I morosi pesano sul sistema elettrico per cifre che potrebbero avere una scala dimensionale attorno al miliardo di euro, denaro che in parte finirà sulle tariffe degli altri, dei consumatori onesti che pagano.
Una soluzione potrà venire dalla bolletta prepagata. Il consumatore pagherà meno, con uno sconto cospicuo, ma in anticipo. Quando starà per finire il credito dovrà affrettarsi a rinnovare il pagamento per non rimanere al buio.
I nuovi contatori suscitano la perplessità di alcuni tecnici, come Edoardo Beltrame che a più riprese ha avvertito sui rischi che potrebbero essere prodotti da strumenti irregolari di misura.
Le imprese del settore si attrezzano al cambiamento di scenario con politiche commerciali differenti. Alcune aziende elettriche preferiscono una strategia push, con le telefonate insistenti dei “teleseller” e gli agenti commerciali che bussano di porta in porta; altre invece puntano sul web. Per esempio l’amministratore delegato di Sorgenia, Gianfilippo Mancini, spiega di avere preferito «un modello di business sostenibile il cui dev’essere il cliente a scegliere noi».
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