A Taranto sindacati metalmeccanici in pressing su Ilva e Governo sui problemi della sicurezza del lavoro e sulle prospettive dell’azienda ora che la cessione ad una delle due cordate in gara si avvicina. La Uilm, in particolare, condivide l’appello lanciato dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, la settimana scorsa nella messa per il precetto pasquale per i lavoratori del siderurgico. Per Antonio Talò, segretario della Uilm, «il quadro è stato ben rappresentato dall’arcivescovo che ha voluto esprimere agli operai la sua vicinanza e il suo sostegno in questa fase storicamente complessa di cambiamento. Abbiamo condiviso le sue parole facendole nostre».
«Che, prima di ogni scelta, ci sia una rigorosa valutazione preventiva del rischio sanitario e ambientale e che la popolazione sia informata» e inoltre che «siano prese in considerazione esclusivamente le opzioni che garantiscano il rispetto della dignità e della salute degli operai» aveva detto l’arcivescovo di Taranto riferendosi appunto alla prossima cessione dell’Ilva. E ora la Uilm osserva: «Ribadiamo la necessità di un piano industriale chiaro e di un cronoprogramma certo per lo stabilimento Ilva dopo i numerosi decreti varati dal Governo. Parallelamente – rileva la Uilm – occorrono certezze anche per gli interventi ambientali dentro la fabbrica e nelle aree esposte all’inquinamento industriale. Che sia fatto per Taranto quello che finora è stato solo annunciato».
La Fim Cisl, invece, con l’intervento del segretario Valerio D’Alò, chiede all’Ilva un confronto sui temi della sicurezza del lavoro dopo quanto accaduto giorni fa ad uno sporgente portuale, dove ha ceduto il «tamburo» di riavvio di un nastro trasportatore». Incidente che non ha provocato conseguenze e che l’azienda ha attribuito ad un guasto meccanico. La Fim Cisl sollecita «un confronto» con l’Ilva «utile per definire un cronoprogramma degli interventi di manutenzione necessari». Secondo D’Alò, «è ormai noto a tutti lo stato in cui versano gli impianti e la necessità di intervenire per garantire lo stato degli stessi e, di rimando, la sicurezza degli operatori sociali e delle aziende d’appalto. La richiesta –afferma il segretario della Fim Cisl – scaturisce dalla volontà di dare seguito alle varie segnalazioni che come Fim abbiamo fatto sulle condizioni impiantistiche. Non siamo mai stati per la denuncia fine a se stessa, ma per mettere in campo energie utili a risolvere i problemi delle persone. Attendiamo quanto prima un tavolo di confronto con i nostri rappresentanti per la sicurezza che possa anche dissipare i dubbi che ci sorgono naturali».
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