Far ripartire il collegamento ferroviario tra il porto di Napoli e gli interporti di Nola e di Marcianise in Campania, indispensabile per la competitività e lo sviluppo dello scalo partenopeo: è l’obiettivo dell’accordo siglato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale (AdSP) del mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, e dall’ad e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile. L’intesa permetterà all’Autorità Portuale di selezionare, attraverso un bando di gara, l’impresa ferroviaria che gestirà i collegamenti dal porto di Napoli agli interporti di Nola e Marcianise.
Un passaggio di grande importanza per il sistema dei trasporti del Sud Italia. Nonostante l’esistenza di un collegamento ferroviario, infatti, e la dotazione di importanti interporti, l’assenza di un efficiente collegamento oggi rende meno competitivi sia il porto che le aree intermodali. L’intesa tra Autorità portuale e Rfi pone le condizioni per una soluzione.
Rete Ferroviaria Italiana, in quanto gestore dell’infrastruttura nazionale, si impegna, per il periodo 2017-2020, a soddisfare la richiesta di slot orari da e per il porto di Napoli che serviranno all’impresa ferroviaria per svolgere il servizio. Grazie a questi accordi, si potranno trasferire quote importanti del traffico merci, per le lunghe percorrenze, dalla gomma al ferro, secondo gli obiettivi stabiliti dal Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione Europea. A breve potrà partire dapprima una manifestazione di interesse, successivamente la gara per selezionare l’impresa ferroviaria che assicurerà il massimo di connessioni sfruttando l’ attuale capacità della rete.
«È il primo tassello di un percorso innovativo per lo sviluppo della intermodalità– spiega il presidente della Autorità di sistema portuale , Pietro Spirito - Dobbiamo evidenziare che esiste un’adeguata capacità di tracce giornaliere tra il porto di Napoli e gli Interporti campani, ma dobbiamo anche consentire alle imprese ferroviarie di far crescere gradualmente l’offerta di servizi intermodali».
«L’accordo che abbiamo firmato –sottolinea Maurizio Gentile, ad di Rfi – è il primo esempio in Italia. Dimostreremo come utilizzare gli interporti a servizio dell’intermodalità nave/treno. In questo modo, gli interporti campani diventeranno dei veri porti terrestri, con la realizzazione di collegamenti frequenti su ferro con lo scalo marittimo di Napoli. Per questo motivo, auspichiamo l’utilizzo dello stesso modello anche per tutti gli altri porti italiani che svolgono il ruolo di hub nel Mar Mediterraneo».
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