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Per il carrello della spesa primo trimestre in affanno

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Per il carrello della spesa primo trimestre in affanno

(Marka)
(Marka)

È un carrello della spesa che sembra correre sulle montagne russe, tra discese rapide, brusche risalite e altre discese. Così si sono mossi i consumi degli italiani negli ultimi dodici mesi. A marzo in tutti i canali di vendita, a parità di rete, si è registrato un calo dei fatturati rispetto allo stesso mese del 2016 per effetto del calendario: un anno fa il 27 si festeggiava la Pasqua, ricorrenza che quest’anno è caduta il 16 aprile, influenzando il confronto. Marzo 2017 viene così archiviato con una flessione delle vendite del 2,8% nei supermercati e iper, mentre si arriva al -6% per le superfici oltre i 4.500 metri quadri. Libero servizio e supermarket di prossimità con un -2% riescono a limitare le perdite. In terreno positivo restano, con un +0,7%, solo i discount.

Nel complesso il grocery a marzo perde il 2,2% a valore e il 3,1% a volume. Gli unici format in controtendenza sono i discount (+2,6% a valore) e gli specializzati drug con un +4,3 per cento. Il calo degli acquisti ha colpito in modo particolare il reparto del largo consumo confezionato, che lascia sul terreno il 5,1% a valore, e quello del no food (-3,8%). Il fresco con un +1,6% rallenta rispetto a febbraio, ma interrompe quel ciclo di crescita registrato negli ultimi sei mesi. È la fotografia che presenta l’ultimo report Top4Top di Nielsen sull’andamento delle vendite della grande distribuzione in Italia.

«È vero che il trend sconta in particolare il confronto con la Pasqua 2016 - commenta Donato Berardi, partner di Ref Ricerche -, ma lo scenario è coerente con una decelerazione dei consumi e delle vendite, che a sua volta riflette il rallentamernto del reddito disponibile reale». Infatti, nel primo trimestre, buona parte della capacità di spesa delle famiglie è stata dirottata su beni come l’auto con oltre 582mila immatricolazioni (+12% sull’anno precedente) secondo le rilevazioni di Promotor. Crescita vicina al 13% per la spesa in benzina e gasolio, che ha assorbito nello stesso periodo 12,9 miliardi. E per la prima volta da quasi un decennio si vede il recupero delle compravendite immobiliari, spinte dalla maggiore disponibilità di credito e dai tassi bassi.

VENDITE AL DETTAGLIO, L’ANDAMENTO TENDENZIALE
(Fonte: Istat)

Nei primi tre mesi dell’anno è tornata a farsi vedere nel carrello l’inflazione, che ha portato, secondo le rilevazioni di Nielsen, a un aumento medio dei prezzi dell’1,4 per cento. «La risalita dell’inflazione, spinta dai carburanti e dai prezzi di frutta e ortaggi insieme alla minore creazione di posti di lavoro, pesa sul potere d’acquisto delle famiglie» ricorda Berardi.

VENDITE AL DETTAGLIO, L’ANDAMENTO CONGIUNTURALE
(Fonte: Istat)

Nonostante i rincari, non si è però rinunciato a comprare frutta fresca e verdura, il cui valore cresce a due cifre, ma la migliore performance nel periodo è appannaggio dei piatti pronti, che sfiorano il 14% di aumento, seguiti dalle creme spalmabili (+12,2%). Nella top ten spiccano anche succhi e surgelati. A marzo la spesa nel reparto freddo cresce a valore di quasi il 7%, il fresco a peso imposto del 3,4% e il reparto pets dell’1,4 per cento. Trend negativo per formaggi, bibite gassate,pasta fresca ripiena e shampoo.

Nel carrello della spesa entrano un po’ più prodotti con la marca del distributore, che nel primo trimestre registra una quota del 18,8% e un aumento in valore vicino al 2 per cento.

Il rallentamento dei consumi non ha risparmiato i centri commerciali. A marzo il fatturato, a parità di rete, registra un -6,7% rispetto allo stesso mese del 2016, mentre dall’inizio dell’anno il calo è del 2,4 per cento%. Una frenata che si accentua nel Mezzogiorno, dove questi valori raddoppiano.

Per la spesa delle famiglie non si vede ancora l’uscita dal tunnel della crisi e all’orizzonte si profila il pericolo concreto di un aumento delle aliquote Iva, indotto dalle clausole di salvaguardia imposte dalla Ue

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