Per la produzione industriale italiana marzo è un mese positivo, con una crescita su base annua del 2,8% (+0,4% il dato mensile destagionalizzato), superiore a quanto realizzato da Parigi (in progresso annuo dello 0,6% nel trimestre rispetto al +1,6% italiano) e Berlino (+1,9% a marzo su base annua). In termini tendenziali si tratta del secondo risultato utile consecutivo, in accelerazione rispetto al +2% di gennaio, anche se nella media del trimestre, rispetto al periodo precedente, c’è una frenata di tre decimali. Il bilancio annuo del trimestre è invece positivo, con un progresso dell’1,6%.
Il progresso annuo è corale e diffuso a tutti i comparti manifatturieri, con crescite superiori al 3% per tutti i comparti (+3,5% la media manifatturiera), mentre l’energia arretra del 2,4%.
Ancora una volta la locomotiva è rappresentata dai mezzi di trasporto (+9,5%), con l’auto in progresso deciso: la produzione di autoveicoli, correggendo i dati per gli effetti di calendario, segna un aumento del 16,1% tendenziale, dell'8,5% nella media del primo trimestre. Anfia stima una produzione trimestrale di 200mila autovetture, il 9,5% in più rispetto allo stesso periodo 2016.
Scatto analogo anche nella farmaceutica e crescite robuste per chimica, tessile - abbigliamento, metallurgia. Resta invece al palo (+0,6%) l’area dei macchinari, per ora probabilmente rianimata sul mercato interno soprattutto in termini di nuovi ordini, non ancora avviati in produzione.
A conferma del buon momento complessivo, in terreno negativo si trovano soltanto due comparti: legno-carta e fornitura di energia elettrica e gas. Per il resto, scorrendo le tabelle Istat, si trovano soltanto segni più.
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