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Macchinari: la spinta di Industria 4.0 tira la volata al mercato…

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competitività

Macchinari: la spinta di Industria 4.0 tira la volata al mercato italiano

«Il mercato migliore? L’Italia, senza alcun dubbio, dove cresciamo del 300%». Per Vladi Parpajola questa in effetti è una novità. Abituato a contare soprattutto sull’export, vendendo le proprie fresatrici hi-tech a colossi del calibro di Lockheed Martin, Pratt&Whitney o Tesla, il gruppo veneto Parpas vede invece ora un balzo di richieste in Italia, ordini già quadruplicati rispetto all’anno scorso (una decina di impianti) e altri 25 milioni di euro di trattative in via di finalizzazione. «Macchine rigorosamente 4.0 - chiarisce l’imprenditore - che noi stessi a nostra stiamo acquistando per restare competitivi».

Un’esperienza non isolata ma diffusa a numerosi costruttori di beni strumentali, con l’intera categoria raccolta in Federmacchine a sperimentare un balzo visibile degli ordini nazionali nel primo trimestre, grazie in particolare agli incentivi messi in campo dal Governo per i macchinari “connessi”, quelli in grado di dialogare per via digitale a monte e a valle del processo produttivo.

Indicazioni confortanti per il Governo, che ha valutato in 10 miliardi aggiuntivi nel 2017 l’impatto delle misure di stimolo sugli investimenti, con l’area dei beni strumentali a dover svolgere giocoforza il ruolo di “locomotiva”.

I primi dati in arrivo dalle associazioni per il trimestre gennaio-marzo vedono una crescita dell’attività in Italia quasi ovunque a doppia cifra: ponderando i dati per tenere conto dei diversi pesi delle categorie la crescita media è pari al 13%, situazione peraltro allineata alla performance delle importazioni dei beni strumentali (+12,9% nel primo trimestre per l’area extra-Ue, +10% l’import totale del primo bimestre).

MECCANICA STRUMENTALE: I DATI PER I SINGOLI SETTORI
Ordini interni primo trimestre 2017: var. % rispetto all'anno precedente (Fonte: Elaborazione del Sole 24 Ore su dati delle associazioni)

Se il trend delle commesse si dovesse tradurre in un analogo incremento del fatturato su base annua, la spinta verso l’alto per il consumo interno (pari nel 2016 a 21,4 miliardi per l’area di Federmacchine) sarebbe pari a 2,8 miliardi di euro.

In termini relativi la performance più eclatante è nei macchinari per piastrelle, dove le commesse acquisite crescono del 60%. Crescite rilevanti sono però visibili anche in comparti più robusti in termini assoluti, come le macchine utensili, dove gli ordini nazionali tra gennaio e marzo lievitano di oltre il 22% avvicinando i massimi pre-crisi.

Situazione non dissimile per i macchinari da fonderia rappresentati da Amafond (+15-20%), dove a trainare la corsa è il comparto delle leghe leggere. «In questo settore - spiega il direttore generale di Amafond Fabrizio Carmagnini - il progresso degli ordini è tra il 25 e il 30%, il che porterà senza dubbio il nostro consumo nazionale oltre quota un miliardo di euro».

In terreno positivo anche i macchinari per il packaging (+10%), così come l’area del meccanotessile (+16%) e dei macchinari per marmo (+14%); per la componentistica legata a trasmissioni e ingranaggi (Assiot) si stima una crescita 2017 nell’ordine del 4%. «Anche se - spiega il segretario generale Fabrizio Cattaneo - nell’area dei beni strumentali la domanda è decisamente più tonica, con risultati più che doppi rispetto alla media».

Partenza positiva anche nei macchinari per il vetro (+5% la stima), «con una probabile accelerazione - conferma il presidente di Gimav Aldo Faccenda - nei prossimi trimestri, al diffondersi della conoscenza della normativa».

Anche le stime di Assofluid parlano chiaro: nella pneumatica il mercato interno lievita del 10,6% mentre nell’oleoidraulica la performance è più che doppia, con una media di settore che vede il consumo nazionale lievitare in termini di commesse del 19,3%.

Indicatori qualitativi robusti anche per le macchine grafiche, con il 61% delle imprese a vedere ordini interni in crescita rispetto allo scorso anno (il progresso medio degli ordini qui è pari all’11%), così come ottimisti (44%) sono gli imprenditori della gomma-plastica. «Il trend - spiega il presidente di Assocomaplast Alessandro Grassi - è indubbiamente positivo: è lecito attendersi che i benefici del piano 4.0 si vedranno soprattutto nei prossimi mesi ma in generale tutte le misure predisposte dal Governo hanno portato una vivacità sul mercato italiano che non si osservava da tempo». L’unico segno meno è al momento quello dei macchinari per legno, anche se il calo è limitato al 3,6% e l’associazione di categoria (Acimall) si attende un rimbalzo deciso già nei prossimi mesi.

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