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Il calo di aprile non frena la crescita dell’export

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Il calo di aprile non frena la crescita dell’export

(Marka)
(Marka)

Meglio di Germania Francia. Per il made in Italy il primo quadrimestre 2017 si chiude con una solida crescita del 6,6%, risultato di un progresso corale che comprende paesi europei (+5%) e non (+8%). Performance migliore rispetto a quanto ottenuto nello stesso periodo da Berlino e Parigi, rispettivamente in progresso del 5 e del 3%. I numeri Eurostat consentono già di poter tracciare un primo bilancio “macro”, complessivamente positivo nonostante la frenata di aprile.

Nel mese infatti le vendite internazionali dell’Italia si riducono del 2,8%, con cali che si verificano sia in Europa (-2,1%) che nelle aree extra-Ue (-3,7%). Una frenata tuttavia legata soprattutto al calendario, che vede la presenza di due giornate lavorative in meno rispetto allo stesso mese del 2016. Un gap in grado di produrre effetti rilevanti, che l’Istat, per la produzione industriale, aveva stimato in 7,5 punti percentuali (-6,5% il dato grezzo, +1% ad aprile la rilevazione corretta per il calendario).

Calendario sfavorevole che ad aprile produce i suoi effetti sull’intera Europa, con la Francia a cedere il 3,1%, la Germania poco meno di tre punti. L’intera Unione europea vede un calo dell’export extra-Ue del 2% e una frenata di un punto per il commercio interno. Un mese anomalo, dunque, all’interno di un quadro di ripresa decisa del commercio internazionale, chiaramente visibile nelle performance di molti paesi. Osservando il trend del primo quadrimestre si osserva infatti per l’intera Europa una crescita rilevante delle vendite verso tutti i principali partner.

IL CONFRONTO
Export totale (Ue e extra Ue), periodo gennaio - aprile 2017. Dati in miliardi di euro e var.% su 2016 (Fonte: Eurostat)

Primo mercato di sbocco (e da qui i timori diffusi per il possibile avvio di politiche protezionistiche da parte di Trump) è rappresentato dagli Stati Uniti, in grado di assorbire merci dall’Europa per 126 miliardi di euro, un progresso del 6% rispetto all’anno precedente. In molti casi, come per Cina, Giappone, Corea del Sud e Canada, i progressi delle vendite continentali sono a doppia cifra, anche se la sorpresa più gradita del 2017 è certamente la ripresa prepotente visibile in Russia.

Tra gennaio ed aprile l’export europeo verso Mosca è infatti lievitato del 23%, arrivando a quota 26,6 miliardi di euro. Scatto che riporta la Russia al quarto posto (alle spalle di Stati Uniti, Cina e Svizzera) tra i maggiori mercati di sbocco dell’intera Unione.

Un recupero della domanda da parte di imprese e famiglie di cui è stata in grado di beneficare anche l’Italia, che nei primi quattro mesi dell’anno ha incrementato le vendite del 23,2%, performance superata tra i mercati extra-europei soltanto dalla Cina.

Alla performance positiva delle nostre esportazioni si aggiunge una crescita decisa anche degli acquisti dall’estero, in parte legati all’energia, per effetto di una risalita dei listini del greggio; in parte legati però ad una ripresa della domanda interna per beni di consumo, intermedi e strumentali.

Tra gennaio ed aprile le importazioni italiane crescono del 10% annullando l’effetto delle maggiori vendite estere sull’avanzo commerciale. Fermo a 13,6 miliardi nel quadrimestre, in linea con il dato dell’anno precedente.

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