Torna a crescere in maggio la produzione industriale italiana. Il dato congiunturale rilevato dall’Istat registra infatti un aumento dello 0,7% rispetto ad aprile (mese in cui si era invece registrato un calo dello 0,4% rispetto a marzo). Ma è il confronto su base annuale che dà il senso dell’accelerazione della crescita: +2,8% sul maggio 2016, contro il +1% di aprile. Un primo segnale decisamente positivo dopo un avvio di anno altalenante. Nella media del trimestre marzo-maggio 2017, infatti, la produzione è aumentata dello 0,2% nei confronti dei tre mesi precedenti. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno, l’aumento è stato dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Dopo il recupero di maggio, l’andamento positivo della produzione industriale è proseguito. Secondo le rilevazioni del Centro studi di Confindustria, infatti, l’aumento a giugno è stato dello 0,4% su maggio. Nel secondo trimestre 2017, comunica ancora il CsC, l’incremento è stato dello 0,7% sul primo, quando si era
registrato un calo dello 0,3% sul quarto trimestre 2016. Il terzo trimestre eredita così una variazione acquisita di +0,5%. «Gli indicatori qualitativi - si legge nella indagine rapida di Viale dell’Astronomia - sono coerenti con un aumento
dell'attività in giugno e preannunciano un andamento positivo della produzione industriale anche nei prossimi mesi».
Il dato positivo registrato a maggio dall’Istat avvicina l’Italia alle locomotive d’Europa. Secondo Eurostat, la Germania rispetto a maggio 2016 è cresciuta del 5% e la Spagna del 3%. L’Italia fa comunque meglio della Francia cresciuta dell’1,9%.
Per quanto riguarda i settori di attività economica, sempre secondo i dati Istat, la maggiore crescita tendenziale interessa i comparti della fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,3%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+6,7%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature (+5%). Le diminuzioni maggiori si registrano invece nei settori della attività estrattiva (-18,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5%) e della industria del legno, della carta e stampa (-0,6%).
L’indice destagionalizzato segna aumenti congiunturali positivi nei comparti dei beni strumentali (+2,3%) e dei beni di consumo (+0,2%); diminuiscono invece l’energia (-1%) e i beni intermedi (-0,4%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un aumento significativo nel raggruppamento dei beni strumentali (+5,9%); in misura più lieve aumentano anche i beni di consumo (+2,5%), l’energia (+1,0%) e i beni intermedi (+0,4%).
Il contributo più significativo all'incremento tendenziale del dato grezzo dell’indice generale deriva dai beni strumentali (+1,8 punti percentuali).
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