Premi e penalità sugli imballaggi di plastica secondo la loro facilità di riciclo. Più sono facili da rigenerare e meno pagano come contributo al riciclo. Questa è una delle decisioni del Conai, Consorzio nazionale imballaggi, guidato dal nuovo presidente Giorgio Quagliuolo, imprenditore.
Il contributo ambientale che dovranno pagare le confezioni di plastica facilmente riciclabili in quantità industriali («imballaggi selezionabili e riciclabili da circuito commercio e industria») sarà di 179 euro la tonnellata, le confezioni tipiche dell’immondizia («imballaggi selezionabili e riciclabili da circuito domestico») pagheranno un’ecotassa intermedia di 208 euro, mentre infine gli imballaggi irriciclabili, quelli che per non finire in discarica non hanno alternativa all’uso come combustibile («imballaggi non selezionabili riciclabili allo stato delle tecnologie attuali»), dovranno pagare il contributo al riciclo più sostanzioso, 228 euro la tonnellata.
«Per il momento il meccanismo premiale-punitivo è molto blando, ma questa gradualità in futuro potrà essere più forte», avverte Quagliuolo.
Cambiano anche i contributi al riciclo per carta e cartone (rincarano) mentre ribassa l’ecotassa per il riciclo di acciaio e vetro.
«Il nuovo contributo diversificato per gli imballaggi in plastica mira a premiare l’impegno delle imprese nella progettazione e utilizzo di imballaggi meglio concepiti ai fini della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare e sarà modulato sulla base di tre parametri fondamentali: la selezionabilità degli imballaggi dopo il conferimento per il riciclo, l’effettiva riciclabilità sulla base delle tecnologie disponibili e il circuito di destinazione prevalente (domestico o commercio-industria)».
Istituito 20 anni fa dal mondo delle imprese in base alle norme dell’allora ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, il Conai è in un momento di svolta perché sta cambiando il sistema economico, cambiano le imprese, ma sta cambiando in modo importante il ruolo del riciclo dei rifiuti, che non è più un’avventura sperimentale ma un’industria non secondaria.
Tre i grandi temi sui quali il Conai dovrà continuare il suo impegno. «Per quanto riguarda l’attività tradizionale del Conai e dei consorzi di filiera che vi aderiscono, massime energie dedicate a far sì che si realizzi la raccolta differenziata là dove non avviene, come in alcune aree del Centro-Sud. Secondo grande tema, migliorare la qualità della raccolta differenzata, che è un mezzo e non il fine: il fine è il riciclo, il quale dipende dalla qualità dei materiali raccolti. Ed ecco appunto il meccanismo di incentivazione degli imballaggi più riciclabili. Terzo tema, vogliamo puntare sulla ricerca scientifica e tecnologia per aumentare il riciclo anche per quei materiali che oggi non si riesce a riciclare», conclude Quagliuolo. Nei prossimi mesi qiesti temi saranno affrontati con serenità, intelligenza e con il consueto contraddittorio insieme con il ministero dell’Ambiente, il quale su questo argomento avrebbe in programma l’organizzazione di un evento in autunno.
Non solamente la plastica: viene ritoccato anche il contributo ambientale sugli imballaggi di carta e cartone. Nel dettaglio, giorni fa il consiglio d’amministrazione del Conai, sentito il parere dei due consorzi di filiera Comieco (carta) e Corepla (plastica), ha deliberato l’aumento del contributo ambientale per gli imballaggi di carta da 4 a 10 euro la tonnellata e per gli imballaggi in plastica da 188 a 208 euro a partire dal 1° gennaio prossimo.
Le variazioni si sono rese necessarie, per quanto riguarda la plastica, principalmente a causa dell’aumento dei costi di gestione dovuti all’incremento delle quantità di plastica raccolte dai cittadini. Per la carta, invece, dopo una serie di rilevanti riduzioni nel decennio passato in contributo al riciclo ritorna a livelli fisiologici per mantenere l’equilibrio tra ricavi e costi derivanti dall’adempimento dell'accordo Anci-Conai.
Le variazioni del contributo ambientale per gli imballaggi in carta e plastica avranno effetti anche sulle procedure semplificate e forfettarie.
Per quanto riguarda l’acciaio, come le latte e i bidoncini, il consiglio d’amministrazione del Conai — sentito il parere del consorzio Ricrea della filiera dell’acciaio — ha deliberato la diminuzione del contributo ambientale che dagli attuali 13 euro dal 1° gennaio scenderà a 8 euro la tonnellata, mentre è già sceso il contributo sugli imballaggi di vetro (come bottiglie e vasetti) che passa da 17,30 a 16,30 euro la tonnellata e dal 1° gennaio si ridurrà ancora scendendo a 13,30 euro.
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