Volano i consumi di prodotti biologici in Italia e nel mondo. E il nostro Paese consolida il secondo posto di esportatore mondiale: nel 2016 su una produzione di 4,93 miliardi (+15%) l’export è balzato del 16% a 1,91 miliardi (+16%). Una classifica mondiale che vede l’Italia al secondo posto tra i paesi esportatori di prodotti bio, alle spalle degli Stati Uniti (primi con oltre 2,4 miliardi di euro), davanti all’Olanda (con 928 milioni), Vietnam (817) e Spagna (778).
Dal 2008 l’impennata delle vendite è stata del 121% in Italia e del 408% all’export.
«Il trend di crescita rimane su livelli elevati - ha spiegato Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma - e non ci sono elementi che facciano pensare a una frenata. La crescita nella grande distribuzione procede a doppia cifra».
Questi dati sono stati in parte comunicati nel corso della presentazione di ieri a Milano del Sana (8-11 settembre), il Salone internazionale del biologico e del naturale organizzato da BolognaFiere.
I numeri del 29° Salone seguono il boom dei consumi: la fiera si sviluppa su una superficie netta di 22mila mq (+13% rispetto al 2016) con 920 aziende presenti (+10%) e una più forte presenza dei buyer internazionali in arrivo da 30 Paesi (+11%).
«Il Salone del biologico e del naturale - ha detto il neo presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari - rappresenta un settore economico in costante crescita, espressione del cambiamento culturale di uno stile di vita sempre più responsabile nei confronti della persona e dell’ambiente».
Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, partner del Sana, ha sottolineato che «in Italia nel 2016 si sono registrati incrementi record del 20% delle aziende agricole biologiche, del 25% delle imprese di trasformazione e del 20% delle superfici agricole coltivate a metodo biologico».
Federbio è partner del Sana, della biennale Tuttofood di Fiera Milano e di VinitalyBio. «Continueremo a non stipulare accordi di esclusiva con nessuno - ha premesso, a margine della presentazione, Carnemolla - anche perchè il Sana ha un approccio professionale mentre Tuttofood è orientata al segmento consumer. Con entrambi i poli fieristici i contratti scadono quest’anno: durante il Sana ne parlerò con Calzolari, con cui spero di siglare un accordo triennale. Con Milano dovremo fissare un incontro».
Infine, sul tema delicato dei controlli antifrode, Carnemolla ha ammesso che «i controlli non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Per renderli davvero efficaci serve che gli enti certificatori, che sono società provate, siano sottoposti a controlli dei carabinieri e non della repressione frodi e delle Regioni».
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