Economia

Dossier Dopo il boom estivo di turisti, la Sardegna punta sugli eventi diffusi

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 13 articoliIl turismo ai raggi x

    Dopo il boom estivo di turisti, la Sardegna punta sugli eventi diffusi

    Le aspettative sono state rispettate e il last minute ha confermato quanto previsto per la stagione estiva e fa ben sperare anche per quella autunnale. Negli alberghi si è raggiunto il tutto esaurito e il turismo della Sardegna continua a crescere. Non solo durante l’estate ma, come certificano le prenotazioni, anche in autunno con gli stranieri e il tutto esaurito nei fine settimana non solo nelle zone costiere ma anche in quelle interne.

    A fare la differenza, come ipotizzato ai primi di agosto, sono stati gli acquisti dell’ultim’ora. Quelli che, come rimarcano gli addetti ai lavori, «permettono di dire che anche rispetto all’anno scorso si continua a crescere».

    «A giugno ci sono state circa due milioni di presenze – spiega Paolo Manca di Federalberghi – certificando una crescita tra il 3 e il4% rispetto allo scorso anno, mentre luglio ha confermato l’andamento dello scorso anno, ossia circa 3,2 milioni di presenze». Dati significativi la cui tendenza positiva si era registrata già a partire dalla Pentecoste.

    «Rispetto allo scorso anno c’è stato un valore di prenotazioni chiuse più basso, ma sono cresciuti gli acquisti last minute - spiega Manca-. Non solo, è bene ricordare che lo scorso anno si è venduto parecchio a gennaio e febbraio perché c’erano sconti e offerte. Quest’anno non ci sono e si è acquistato all’ultimo momento». Per agosto Federalberghi ha calcolato circa 3,8 milioni di presenze e due milioni a settembre.

    Per i turisti che scelgono la Sardegna ci sono disponibili 915 alberghi per 110 mila posti letto, 18 alberghi diffusi, 478 affittacamere, 90 alberghi residenziali, 81 campeggi, 336 case vacanze, 27 case per ferie, 16 locande, 17 villaggi turistici, 28 residence, 19 ostelli per la gioventù, 1 motel e 74 villaggi albergo.

    «A questi numeri in chiaro, che fanno registrare 13 milioni e mezzo di presenze – prosegue Manca – si devono aggiungere quelli delle vacanze shadow. Ossia il nero che si consuma nelle seconde o terze case e che vale quasi la stessa cifra».

    Il 47% degli arrivi è costituito da turisti dall’estero (a farla da padrone la Germania, seguita da Francia, Svizzera, Regno Unito) mentre gli italiani rappresentano il 53% (Lombardia, Lazio, Sardegna, Piemonte, Toscana). Il settore contribuisce di non poco all’economia dell’isola. «Basti pensare che la spesa media per il solo posto letto – spiega Manca – è di 70 euro a persona».

    Barbara Argiolas, assessore regionale al Turismo parte dal dato ufficiale dello scorso anno «2,9 milioni di arrivi, con una permanenza media di 4,6 giorni, una crescita del 10,5% negli arrivi e del 9 % nelle presenze». «Cresciamo - aggiunge - anche perché stiamo sfruttando la congiuntura internazionale favorevole. È pertanto prioritario lavorare sin da oggi sul 2018, nello specifico sulla governance, il sistema turismo e sul consolidamento di prodotti e offerta da affiancare al balneare».

    L’obiettivo è dunque destagionalizzare e favorire anche il turismo delle zone interne dove si registrano una serie di iniziative. Da Autunno in Barbagia che prevede una serie di iniziative per 16 settimane con iniziative che coinvolgeranno 32 centri dell’isola in cui agroalimentare, escursionismo e artigianato si uniscono in percorsi dedicati.

    L’attenzione, oltre che all’anno in corso, come rimarcano alla Regione «è tutta rivolta al futuro: l’urgenza è quella di creare un sistema Sardegna vero, strutturato, con risorse, che possa contare su un modello di governance e su una strategia definita anche con l’apporto degli aeroporti e dei porti e col confronto con le associazioni di categoria».

    © Riproduzione riservata