Arriva dagli Stati Uniti a luglio la spinta principale per l’export tricolore. Come anticipato nell’edizione di sabato scorso del Sole 24 Ore, le vendite italiane oltreconfine raggiungono nel mese i 40 miliardi di euro, due in più rispetto allo stesso periodo del 2016, grazie ad un progresso che coinvolge sia i mercati europei che le aree extra-Ue.
Il tasso di crescita tendenziale (+5,1%, mentre su base mensile c’è un calo dell’1,4%) resta sostenuto, anche se in rallentamento rispetto allo scatto del primo semestre: nel bilancio tra gennaio e luglio le nostre vendite oltreconfine mantengono comunque una velocità di crociera soddisfacente, una crescita del 7,6%, superiore a quanto realizzato nello stesso periodo da Germania e Francia.
Grazie allo scatto a doppia cifra di Belgio (comparto farmaceutico), Olanda e Repubblica Ceca, è l’Europa (+6,2%) a realizzare nel mese la performance migliore, anche se i nostri due principali mercati di sbocco, Germania e Francia, avanzano rispettivamente solo del 3 e del 2,6%. Più robusti i risultati di alcuni paesi chiave dell’area extra-Ue, a partire dagli Stati Uniti, ancora lanciati nel mese (+9,9%) alla stessa velocità di crociera visibile da gennaio.
Trend confermato anche per Cina (+15,3%) e Russia (+16,3%), in grado di spingere la performance media dell’area extra-Ue ad un progresso del 3,8% nonostante i cali di Turchia, India, Africa settentrionale e Svizzera. In termini macro-settoriali il risultato più robusto è per i beni di consumo, anche se prodotti intermedi e strumentali piazzano crescite nell’ordine del 3-4%. Tra i singoli settori è per la farmaceutica (+22,8%) il risultato migliore, a cui si affianca l’ennesimo scatto a doppia cifra per le auto (+14%), solo poco al di sotto della media realizzata dall’inizio dell’anno.
Auto che continuano a giocare un ruolo rilevante per alcuni mercati chiave, con un balzo del 30,9% negli Stati Uniti, addirittura del 48,8% in Cina, dove le vendite dall’inizio dell’anno sono più che triplicate. Bene a luglio anche alimentari, chimica, elettronica e macchinari, mentre in rosso vanno solo tessile, legno e mezzi di trasporto (diversi dagli autoveicoli). La ritrovata tonicità della domanda da parte di famiglie e imprese in Italia è visibile osservando il trend delle importazi0ni, ancora una volta capaci di esprimere una crescita a doppia cifra con rialzi diffusi per tutti i comparti, dai beni di consumo a quelli strumentali.
Come conseguenza, pur restando ampiamente positivo,(6,56 miliardi nel mese, 25,6 miliardi da inizio anno), l’avanzo commerciale è in riduzione rispetto all’anno precedente.
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