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Francia e Germania trainano la corsa all’estero dell’alimentare di…

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Francia e Germania trainano la corsa all’estero dell’alimentare di Parma

(Marka)
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Non si ferma la corsa all’estero del distretto alimentare di Parma. Con un balzo delle esportazioni nel primo semestre di quest’anno del 5,1%, per un totale di 772 milioni di euro, il cuore della food valley emiliana conferma il proprio ruolo di protagonista dell’economia del territorio, in una regione che ha il record italiano delle eccellenze alimentari, con 44 prodotti Dop e Igp che da soli valgono 2,5 miliardi di euro di produzione. «Con una quota del 24% del totale delle esportazioni del sistema produttivo parmense l’agroalimentare si afferma nuovamente come il primo settore della provincia», dice Cesare Azzali, amministratore unico di Parma Alimentare, la società consortile partecipata dalla Camera di commercio locale, dall’unione degli industriali, dagli enti locali e da associazioni di produttori.

La crescita delle vendite oltreconfine, trainata soprattutto dalla domanda proveniente dalla Francia e dalla Germania, i primi due sbocchi commerciali, sembra destinata a guidare il distretto verso un altro record, dopo quello raggiunto nel 2016, quando le esportazioni superarono la soglia di 1,5 miliardi di euro. Grandi numeri ai quali contribuiscono colossi dell’industria come Barilla e consorzi come quelli del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, prodotti tutelati noti in tutto il mondo ed eccellenze di punta di un cluster che costituisce una delle principali fonti di occupazione dell’area (conta oltre 14.400 addetti che salgono a quasi 23.600 con i lavoratori dell’impiantistica alimentare). «Nei primi sei mesi di quest’anno – prosegue Azzali – a far registrare le performance migliori sono stati il settore lattiero-caseario, con un incremento del 16,1% delle esportazioni e quello delle carmi lavoratore e conservate, che ha avuto una impennata superiore al 12%».

In sviluppo anche comparti di nicchia come quello delle bevande (+ 43%). Il distretto di Parma è costituito da 1.190 aziende che realizzano un fatturato di quasi 8 miliardi. Svetta il Consorzio del Parmigiano Reggiano, con 339 imprese per circa tremila allevamenti, con un valore alla produzione di oltre 1,1 miliardi e al consumo di più di due. A sua volta il Consorzio del Prosciutto di Parma può contare su una organizzazione di 150 aziende forti di un marchio registrato in 90 Paesi del mondo: con una produzione media di 8,4 milioni di pezzi all’anno e 4mila allevamenti suinicoli, genera un valore alla produzione di 740 milioni ed esportazioni pari al 32% del totale. Tra i principali mercati di riferimento all’estero del distretto, oltre a Francia e Germania, anche la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

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