«In genere io faccio il pieno con 4 euro e 50», dice sporgendosi dal finestrino di una Nissan Leaf un cliente del distributore Ip di via Cadorna 40 a Cormano. «A me costa meno di 3 euro» ( Renault Zoe). Un terzo guidatore di auto elettrica si aggiunge in fila per il rifornimento: «Il vecchio modello di Tesla aveva così tante batterie che il pieno costava più di 18 euro di corrente». Auto private in coda per il pieno di chilowattora. Un mondo sta cambiando. Ieri mattina a Cormano, in uno scenario di sole velato dai Pm10, il distributore Ip del gruppo petrolifero Api, ritagliato fra la Teknic, la Polisnack, il Centro Colore e il terrapieno della tangenziale, si è dotato anche della “pompa” di elettricità dell’Enel vicino a quelle di benzina, gasolio e metano.
Traffico bloccato da Pm10
Non è il primo distributore italiano di carburanti ed elettricità, l’Enel ne ha allestita già una mezza dozzina in distributori di carburanti anche di altre compagnie, ma quello avviato ieri a Cormano è forse quello più simbolico, quello che segna l’avvio di un nuovo modo di guidare. L’inaugurazione del benzinaio elettrico ha avuto un alto valore simbolico perché è avvenuta proprio mentre ieri i maggiori Comuni dell’Alta Italia avevano posto limiti alla circolazione dei veicoli più tossici, causa la densità delle polveri nell’aria sporca del piano padano.
Un distributore ogni 60 chilometri
La colonnina Fast Recharge allestita dall’Enel nel distributore Ip di Cormano fa parte del piano di 30 punti di ricarica che serviranno a coprire il percorso Roma-Milano con un impianto ogni 60 chilometri.
Si può fare un pieno alle batterie in 20 minuti. I distributori di chilowattora hanno funzionalità assai simili alle pompe di carburanti petroliferi: c’è il pagamento con carta di credito o bancomat, sono aperte a tutte le tipologie di vetture elettriche, possono accogliere due vetture in contemporanea. Rispetto alle colonnine stradali più classiche (ce ne sono già quasi mille nelle città italiane), queste non sono riservate ad alcune categorie di vetture o di consumatori, possono erogare in corrente alternata più lenta o in corrente continua più rapida, e hanno un sistema più veloce di carica perché pompano una maggiore potenza.
I concorrenti
Al progetto dell’Enel, che si chiama Eva+, partecipano Verbund, Renault, Nissan, Bmw e Volkswagen (con anche il marchio Audi) e co-finanziato dalla Commissione europea. Il progetto prevede l’istallazione in tre anni lungo i tratti extraurbani di 200 colonnine di ricarica veloce, 180 in Italia e le altre 20 in Austria.
Ma non ci sono solamente i distributori dell’Enel e dell’Api Ip. Diverse compagnie petrolifere, come TotalErg o Shell, hanno pianificato o allestito punti di ricarica elettrica. Inoltre le maggiori compagnie elettriche hanno già allestito alcune colonnine di ricarica, ma in genere sono dedicate a clienti selezionati. Per esempio a Milano A2A ha diverse stazioni stradali di rifornimento per le vetture elettriche del car sharing.
In viaggio da Milano a Roma e ritorno
Nei fatti, già oggi si può compiere in piena tranquillità il viaggio Milano-Roma, come quello fatto nel finesettimana dell’8 ottobre da uno dei guidatori che ieri mattina erano in coda a Cormano per rifornirsi di corrente Enel al distributore Ip. Il guidatore sperimentatore ha narrato con una cronaca dettagliatissima su un social network il suo viaggio Milano-Roma-Milano, descrivendo le soste, dettagliando i tempi di ricarica, scattando fotografie documentali e così via.
«La cronaca web del mio viaggio è stata letta in diretta da moltissime persone, diverse delle quali per curiosità di sono fatte trovare in attesa sui punti di ricarica per assistere all’operazione», racconta.
Il tempo di viaggio è stato leggermente superiore a quello di un’automobile convenzionale, la comodità di viaggio assai maggiore (il motore elettrico consente una guida molto più gradevole), i costi irrilevanti. Una particolarità è il fatto che i punti di ricarica dell’Enel non si trovano nelle aree di servizio delle autostrade ma in distributori immediatamente fuori dai caselli, in modo da consentirne l’uso a chiunque senza bisogno di pagare il pedaggio ma, assicura lo sperimentatore elettrico, non è assolutamente una fonte di disagio o di ritardo.
I commenti
Secondo Francesco Venturini, direttore della divisione globale e-solutions dell’Enel, «l’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo ad avere completamente digitalizzato la rete di distribuzione elettrica e ha una grande possibilità». Aggiunge Stefano Sterpone, direttore commerciale rete del gruppo Api, il nuovo distributore «sviluppa la nostra offerta di prodotti. Uno sviluppo che ha al centro il cliente, a cui la nostra rete vuole fornire una scelta diversificata di energia per la mobilità».
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