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Il tavolo Ilva riconvocato per fine ottobre

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Il tavolo Ilva riconvocato per fine ottobre

(Ansa)
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Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda ha inviato ai sindacati le lettere di convocazione del tavolo di trattativa con il sindacato, che dovrà riprendere le fila della vertenza interrotta sul nascere lo scorso 9 ottobre. Lo ha confermato ieri o stesso ministro, senza però dare indicazioni sulla data di convocazione: secondo l’agenda ministeriale, confermata da fonti sindacali, il tavolo dovrebbe essere stato fissato al 31 ottobre, in mattinata.

La riconvocazione è stata possibile grazie alla disponibilità, manifestata da Am Investco Italy (la società aggiudicataria del bando Ilva, controllata all’85% da ArcelorMittal) «ad affrontare, conformemente agli impegni presi - ha spiegato il Mise nei giorni scorsi - i temi essenziali della negoziazione con le rappresentanze sindacali, quali i livelli occupazionali, le garanzie normative e i livelli retributivi, in un confronto aperto e costruttivo che tenga conto della sostenibilità economica e finanziaria del piano industriale».

Ieri il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd), ha impugnato al Tar del Lazio il Dpcm con cui il Governo, il 29 settembre, ha approvato il nuovo piano ambientale dell’Ilva. A spingere il sindaco verso questa decisione - della quale è stato informato il governatore pugliese Michele Emiliano, che l’ha condivisa, annunciando che pure la Regione impugnerà il decreto - sono tre elementi: le forti raffiche di vento che dall’altro ieri stanno interessando la città, provocando il fenomeno del Wind Day e quindi il trasporto di polveri minerali dai parchi di stoccaggio dell’Ilva verso il vicino quartiere Tamburi; il giudizio di inadeguatezza che, prima ancora fosse varato il Dpcm, Comune e Regione hanno dato sulle misure ambientali proposte da Am; l’esclusione dal tavolo delle trattative al Mise degli enti locali, malgrado le loro richieste.

Melucci, della corrente del governatore Emiliano, Fronte Dem, proprio in riferimento a quanto sta accadendo nel rione Tamburi e alle proteste dei cittadini, dichiara: «Immaginiamo che il ministro e i suoi colleghi abbiano potuto visionare le fotografie dell’ultimo Wind Day a Taranto: quello è il cuore della transizione e il nodo delle future relazioni tra territorio e azienda». L’impugnativa al Tar, dice il sindaco, dai «numerosi segnali di disattenzione del Governo che non consegnano affatto alla nostra comunità un quadro di serenità». La copertura dei parchi minerali è un intervento «ancora disatteso», rileva il sindaco, e sebbene Am Investco si sia impegnata a coprirli in 36 mesi dal subentro nell’azienda, il Comune e la Regione ritengono eccessiva la tempistica. L’«atteggiamento del Governo - sostiene Melucci - continua a ferire una comunità che ha dato troppo».

Il sindaco non ha deciso solo di ricorrere al Tar, ma ha messi in campo altre misure. Oggi le scuole dei Tamburi rimarranno chiuse e sarà così in tutti i giorni in cui l’Arpa annuncerà il Wind Day. Viene inoltre messa in cantiere una revisione restrittiva delle regole in caso di Wind Day, che si accompagna a una campagna informativa. Il Comune ha deciso inoltre di accollare al «soggetto inquinante la pulizia degli spazi cittadini» (la rimozione delle polveri) e ha disposto «un ciclo di ispezioni straordinarie finalizzate a verificare l’ottemperanza, da parte delle industrie coinvolte, dell’obbligo di contenimento della propria produzione».

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