Economia

Ex Lucchini, il Mise prepara la rescissione del contratto con Aferpi

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SIDERURGIA

Ex Lucchini, il Mise prepara la rescissione del contratto con Aferpi

Il Governo si prepara a inviare nelle prossime ore la lettera ufficiale di risoluzione del contratto con Aferpi, la società controllata dal gruppo algerino Cevital, che ha rilevato gli asset della ex Lucchini in amministrazione straordinaria. La scadenza prevista dall’Addendum, il recente accordo firmato tra Governo e Cevital per discplinare il rilancio del piano industriale di Piombino, è prevista per oggi: la sensazione diffusa, sul territorio piombinese, è che l’esperienza algerina sia giunta al capolinea.

Per il Mise Cevital è inadempiente. Ieri il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, ha confermato che anche gli ultimi tentativi del gruppo algerino - ha presentato una lettera di intenti in cui esplicita di avere trovato un partner cinese per costruire nuovi impianti e riavviare l’area a caldo dello stabilimento - sono stati giudicati non sufficienti a dimostrare concretamente la capacità di dare a Piombino un credibile futuro industriale.

Secondo i termini dell’addendum, Cevital è inadempiente poichè non si è dimostrata capace di mantenere determinati obiettivi industriali, e neppure è stata in grado di presentare, fino a oggi, un partner industriale o finanziario in grado di permettere l’esecuzione di un piano industriale di rilancio. In questi mesi il dossier è stato approcciato dal gruppo Jindal south west e dagli inglesi di British steel, interlocutori giudicati affidabili, interessati a una operazione di rilancio del sito, riavviando l’altoforno e affiancando un laminatoio per coils ai tre impianti per lunghi già esistenti. La trattativa tra Cevital e Jsw - che ha confermato il suo interessamento poco meno di dieci giorni fa - si è però arenata per problemi di prezzo. 

È probabile che la decisione del Governo di rescindere il contratto di cessione con Cevital sfoci in un contenzioso legale. L’avvio della contestazione da parte del commissario straordinario della ex Lucchini, Piero Nardi, richiederà almeno due mesi di tempo: secondo alcuni osservatori non è da escludere che in questo periodo il Governo provi comunque a convincere il gruppo algerino a cedere l’attività a un soggetto industriale credibile.

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