Passano a Sideralba gli asset tunisini dell’Ilva in amministrazione straordinaria. L’azienda del gruppo Rapullino (produce e commercializza tubi, nastri e lamiere da coils) ha firmato il contratto di acquisizione di Tunisacier e Ilva Maghreb (hanno sede in una zona franca nel territorio di Biserta) nei giorni scorsi. Si tratta di un laminatoio per prodotti piani e di un centro servizi. Nel sito tunisino, precisa l’azienda di Acerra, in provincia di Napoli, «si produrranno coils e bobine di acciaio laminato. A regime lo stabilimento produrrà 300mila tonnellate di acciaio all’anno e occuperà 400 persone». Lo stabilimento tunisino sarà guidato dagli ingegneri Benedetto Valli e Fabio Chiriatti.
Per rilevare l’attività il gruppo Rapullino ha dovuto partecipare a un bando internazionale. «Il nostro interesse per queste due società è volto ad un duplice obiettivo - aveva dichiarato l’amministratore delegato Luigi Rapullino al momento della presentazione dell’offerta -: da un lato perché rappresenta una verticalizzazione del nostro business e dall’altro perché ci garantisce un approdo sui mercati internazionali del nord Africa». Sideralba, secondo quanto riporta il sito specializzato Siderweb, nel 2016 ha realizzato un fatturato di 112,5 milioni di euro, per un risultato netto positivo di 1,17 milioni.
Lo scorso 27 ottobre si è tenuta la cerimonia di passaggio di proprietà, alla presenza del presidente del Parco delle attività economiche di Biserta, Fatma Chiboub. Per il gruppo Rapullino erano inoltre presenti il general legal conselour Pierluigi Picerno, il cfo Maurizio Colucci e il consulente economico Tommaso Zonno, oltre al presidente del centro d’affari italo-tunisino Delta Center, Sandro Fratini. Al termine della cerimonia l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Raimondo de Cardona, si è congratulato per l’operazione, affermando che «questo investimento industriale di un’azienda italiana rappresenta uno dei più importanti investimenti in Tunisia negli ultimi anni».
© Riproduzione riservata