La sostenibilità ambientale è una filosofia necessaria ma anche, e sempre più, un business redditizio. La Banca Mondiale stima che nel mondo gli investimenti nel settore abbiano ormai raggiunto la ragguardevole cifra di mille miliardi di dollari, dalle rinnovabili alla gestione dei rifiuti, dall’edilizia ecostenibile ai sistemi di trasporto smart. Nel suo piccolo, l’Italia fa la sua parte: i numeri presentati all’ultima edizione della fiera Ecomondo, che si è chiusa venerdì a Rimini, disegnano un orizzonte fatto da 385mila imprese coinvolte nel settore, per un giro d’affari intorno ai 200 miliardi all’anno.
Ma nell’attesa che sia varato il decreto per gli incentivi alle rinnovabili 2017-2020, mentre è ancora ferma al Senato la proposta di legge sul biologico e con gli investimenti nell’energia verde che sono scesi dai 3,6 miliardi del 2013 a 1,7 miliardi l’anno scorso, è opportuno che per cogliere appieno le opportunità del business ambientale le nostre imprese guardino sempre più ai mercati esteri. Dove? Qualche risposta arriva dal rapporto “Creating markets for climate business” appena pubblicato dall’International Finance Corporation, braccio finanziario della Banca Mondiale. Che mette in fila uno dopo l’altro gli ultimi piani nazionali varati dai governi per combattere l’inquinamento.
Ce n’è per tutti i gusti. A giugno in Colombia è stato lanciato il fondo Colombia Sostenible per raccogliere gli investimenti pubblici, privati e internazionali a sostegno del Piano decennale per il clima. Due mesi prima le banche Bancolombia e Davivienda sono state le prime in America Latina ad aver emesso un bond green, i cui fondi cioè possono essere utilizzati solo per finanziare progetti che assicura un beneficio per l’ambiente. Sempre a Bogotà, l’associazione nazionale degli industriali ha attivato l’acceleratore Clean Energy Investment, per chi investe nelle rinnovabili.
Restando in America Latina l’Argentina ha lanciato il programma RenovAr per diversificare le fonti d’approvvigionamento d’energia del Paese, che fissa al 2025 l’obiettivo del 20% della produzione da rinnovabili. Parte dei finanziamenti di questo piano verranno garantiti dalla Banca Mondiale e dalle sue branche. Nell’ambito del secondo round del Piano, l’italiana Enel Green Power ha presentato progetti per un totale di 600 MW di rinnovabili installate. «Sono convinta - sostiene Alzbeta Klein, direttrice globale per il Climate Business dell’Ifc - che le tematiche ambientali siano una grande opportunità di business tanto per le grandi imprese che per quelle di dimensioni più ridotte. Tra i segmenti più adatti a queste ultime ci sono le tecnologie per la gestione dei rifiuti, i trasporti urbani e la realizzazione degli edifici ecostenibili: se ne stanno costruendo molti nei paesi emergenti, e in particolare in Africa. Per tutti questi progetti, e per altre ancora, l'Ifc ha attivato linee di finanziamento alle quali anche le imprese più piccole possono avere accesso».
Tra i piani più interessanti avanzati dai governi africani c’è quello del Marocco, dove entro il 2030 il 52% dell'energia dovrà arrivare dalle rinnovabili: per questo obiettivo è stata creata 4C Maroc, una piattaforma pubblico-privata che aiutare le imprese a a trovare gli investimenti necessari. Il piano di Rabat ha anche un interessante capitolo sulle infrsatrutture per la distribuzione dell’acqua e lo smaltimento di quelle reflue.
In Europa è scesa in campo la Francia, che a giugno ha adottato il Plan Climat che prevede, tra le altre cose, l’eliminazione entro il 2022 delle centrali a carbone e l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili fino al 32%. Lo stesso mese la Svezia si è data l'obiettivo delle zero emissioni entro il 2045, per il quale ha approvato un pacchetto di misure legislative che incentivano il cambiamento green.
L’India è indubbiamente tra i Paesi più inquinati al mondo. Per contrastare questo fenomeno, il governo ha recentemente messo in campo una serie di azioni. La prima è la National Solar Mission, che alza a 175GW la soglia minima di impianti a energia solare che devono essere installati nel Paese entro il 2022. Per lo stesso anno, gli impianti eolici dovranno essere in grado di generare 60GW di energia. Inoltre 23 stati su 36 della federazione hanno emanato (o stanno per emanare) leggi per incentivare la costruzione di edifici ecosostenibili.
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