Economia

Porto Taranto, nuova società candidata per il molo polisettoriale

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INFRASTRUTTURE

Porto Taranto, nuova società candidata per il molo polisettoriale

A più di un anno dallo stop alla candidatura del consorzio Ulisse, un’altra società si fa ora avanti per ottenere in concessione dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio una parte del molo polisettoriale del porto di Taranto e della relativa area retrostante.
Si tratta della “Southgate Europe Terminal”, società consortile costituita tra i Zeta System, una spa di Matera attiva nella logistica, e “Taranto Iniziative Produttive” che è una srl.

La società, dice l’Authority, ha avanzato un’istanza «al fine di acquisire la concessione demaniale marittima per la durata di anni trenta. Ciò - specifica l’Authority - al fine di rendere operativo un terminal multipurpose con la gestione del ciclo completo di movimentazione di merce containerizzata e merce varia. La società – dice ancora l’Authority – ha chiesto l’anticipata occupazione limitatamente ad una parte della superficie oggetto della domanda di concessione». Adesso l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio effettuerà «l’iter istruttorio di rito» al termine del quale deciderà se concedere o meno l'area in questione alla nuova società.
Il molo polisettoriale è tra le principali infrastrutture del porto di Taranto ed è stato di recente sottoposto a lavori di ammodernamento per 1200 metri. Di questi, 600 sono stati ultimati a luglio 2016 e altri 600 ad agosto 2017.

Il relativo collaudo del tratto riqualificato è però avvenuto solo nella scorsa estate. L’Autorità portuale da mesi è alla ricerca di uno o più operatori che chiedano in concessione o l'intera banchina o parti di essa. Questo allo scopo di rilanciare il porto e rioccupare il personale della società Taranto container terminal, precedente concessionario della banchina, oggi disoccupato e preso in carico dalla nuova Agenzia del lavoro portuale. “Soutghate Europe Terminal” è la prima a farsi avanti presentando istanza di concessione ma ci sarebbero altre due manifestazioni di interesse all'orizzonte. E a differenza del passato, quando la banchina fu data ad un solo concessionario, stavolta si punterebbe ad un frazionamento: più operatori e attività diverse.

Della nuova società va detto che “Taranto Iniziative Produttive” era già presente insieme ad altre realtà anche nel consorzio Ulisse che nel 2016 si era candidato alla concessione del molo polisettoriale. L’istanza del consorzio Ulisse fu poi poi respinta in fase istruttoria dall’Authority per mancanza dei requisiti richiesti. Da quando è andata via (2015) la società Taranto container terminal, partecipata dalla compagnia Evergreen, il molo polisettoriale è rimasto inutilizzato anche per l'avvio dei lavori di ammodernamento. Taranto container terminal aveva ottenuto la concessione dell'infrastruttura agli inizi del 2000 e sin quando ha operato, si è occupata del transhipment dei container occupando circa 520 addetti. Personale in seguito posto in cassa integrazione, poi in mobilità e adesso trasferito all'Agenzia del lavoro portuale costituita a fine 2016 dal Governo con un decreto legge.

Compito dell’Agenzia è quello di formare e rioccupare questo personale in nuove attività del porto nell'arco di 36 mesi.
La candidatura di una società di Matera alla concessione del molo polisettoriale di Taranto, da un lato, conferma come l’arco ionico della Basilicata veda lo scalo pugliese come proprio riferimento e, dall’altro, si muove nel solco della Zona economica speciale per la quale si punta ad una Zes interregionale tra Puglia e Lucania. Le Zes, istituite dall'ultimo decreto legge Sud con la finalità di attrarre investimenti usando la leva delle agevolazioni, in Puglia saranno due: una adriatica, che farà leva sui porti di Bari e Brindisi, e l'altra ionica con base Taranto.

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