Il via libera alla procedura che apre la strada al progetto da 200 milioni di euro non arriva e sale la tensione tra i lavoratori dell’Eurallumina che d aoggi saranno in presidio permanente davanti alla Regione. O meglio alla sede dell’assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente. Motivo dell'inasprimento di una mobilitazione che vede lavoratori e sindacati in sostegno dell’azienda, i ritardi sui tempi per le autorizzazioni: 1287 giorni dalla presentazione del progetto. Anche la riunione di giovedì non è stata risolutiva, come auspicato dai lavoratori, ma dalla Regione è stata confermata l’attenzione verso la vertenza.
«È ribadito l’obiettivo politico della ripresa produttiva della filiera dell'alluminio – fa sapere Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis –. La necessità di effettuare anche la Valutazione d’Impatto sanitario sta dilatando i tempi di autorizzazione ma la Regione è impegnata per concludere il procedimento nei tempo strettamente richiesto dalla complessità del tema». Proprio i ritardi hanno spinto poi le tute verdi, nonostante l’incontro con il governatore e l'assessore dell’Industria ad annunciare un presidio permanente a partire da lunedì davanti all'assessorato. Una decisione, fanno sapere dalla Rsu per «monitorare lo stato della procedura».
«Non è pensabile che una pratica duri 1287 giorni –fa sapere Francesco Garau della Filctem provinciale – siamo davanti a un gruppo imprenditoriale che vuole investire 200 milioni di euro e riavviare uno stabilimento nel rispetto delle regole e invece i tempi lunghi rischiano di mandare tutto a monte. Questo non si può permettere».
L’azienda, che sotto il controllo della russa Rusal, si occupa della raffinazione della bauxite per la produzione di allumina vorrebbe riavviare gli impianti, fermi dal 2009 con un progetto che prevede la realizzazione di una centrale a progetto di rilancio e riavvio dello stabilimento prevede la costruzione di una centrale di cogenerazione a vapore, l’adeguamento della raffineria per l’impiego di bauxiti tri-idrate e un investimento di circa 200 milioni di euro. Investimento che prevede anche l’inserimento di 357 diretti e circa 100 nuove assunzioni, 270 lavoratori degli appalti e altri duecento dell'indotto. Dalla Regione deve arrivare il via libera alla Conferenza dei servizi e quindi la delibera di Giunta con cui si dà il via libera alla valutazione ambientale. Un passo fondamentale e necessario per ottenere l’Aia dalla Provincia del Sud Sardegna. A rallentare la procedura la valutazione di impatto sanitario. Da qui la nuova mobilitazione.
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