L’indice composito del clima di fiducia delle imprese a gennaio scende da 108,7 a 105,6. Lo rileva l’Istat segnalando che si tratta di un calo più marcato rispetto a quello della fiducia dei consumatori «in larga misura determinato dalla flessione nei servizi, mentre si rileva una sostanziale tenuta per la manifattura».
La contrazione nei servizi è condizionata dal «netto ridimensionamento» della fiducia nel turismo che segue la forte accelerazione del secondo semestre 2017.
A gennaio, come detto, scende anche l’indice del clima di fiducia dei consumatori, che passa da 116,5 a 115,5, pur rimanendo in linea con il livello mediamente registrato da settembre 2017. Secondo l’Istat la flessione è essenzialmente dovuta alla diminuzione della componente economica (da 142,9 a 141,1) e di quella futura (da 121,3 a 120,9). Il clima personale e quello corrente invece aumentano (da 106,9 a 107,6 e da 112 a 112,8), raggiungendo entrambi i
livelli top da gennaio 2016.
Nel dettaglio il clima di fiducia delle imprese cala in misura contenuta nel settore manifatturiero (da 110,3 a 109,9), mentre risulta più marcata la flessione nei servizi (da 108,7 a 105,7) e nel commercio al dettaglio (da 112,0 a 108,6). Invece, segnali positivi provengono dal settore delle costruzioni dove il clima
aumenta da 127,1 a 129,2. Nel comparto manifatturiero l’Istat segnala un lieve peggioramento dei giudizi sugli ordini con scorte di magazzino giudicate in accumulo. Invece, le attese sulla produzione tornano ad aumentare dopo il calo subìto alla fine del 2017. Nelle costruzioni l’aumento dell'indice è trainato dall’aumento delle aspettative sull’occupazione. La diminuzione dell’indice nei servizi riflette poi un forte ridimensionamento della fiducia nel turismo mentre migliora la fiducia nei servizi alle imprese e nell’informazione e comunicazione.
Nel commercio al dettaglio il peggioramento della fiducia è determinato da un forte aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino in presenza di aspettative sulle vendite future in calo; i giudizi sulle vendite correnti rimangono sostanzialmente stabili.
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