Firenze, Milano, Palermo, Torino. Potrebbero essere i primi Comuni italiani a ordinare, attraverso le rispettive aziende di trasporto pubblico, il Citadis X05, il tram di ultima generazione costruito dalla multinazionale francese Alstom negli stabilimenti di La Rochelle (Francia) e Barcellona (Spagna). «Questo tram - spiega Marco Barale, Sales & Business Development Director Alstom Italia - per le sue caratteristiche ben si adatta alle esigenze delle città italiane, alle prese con continui problemi di traffico e con l’emergenza smog».
Il Citadis X05, ultima aggiunta alla gamma Citadis, vanta nuove tecnologie, quali i motori a magneti permanenti, che riducono il consumo energetico del 25 per cento. Inoltre il nuovo tram di Alstom è riciclabile al 97 per cento. Grazie alla modularità, un singolo tram Citadis può trasportare da 142 a 319 passeggeri, venendo incontro alle esigenze di mobilità delle città grandi e piccole. Può comprendere da tre a sette carrozze. «Anche il design è innovativo - continua Barale -: i finestrini sono particolarmente ampi in modo che il passeggero sperimenti una sorta di effetto balconata». Per assicurare la piena integrazione dei tram nei centri storici delle città, Alstom sviluppa soluzioni senza catenaria, cioè con alimentazione da terra.
«Al momento - dice Barale - tram costruiti da Alstom circolano a Torino, Roma, Messina. Ma si tratta di modelli che risalgono a 15 anni fa, ovvero a una generazione precedente rispetto al Citadis». Il mercato tranviario globale, stimato in 3,3 miliardi di euro, è uno dei più promettenti nell’intero settore ferroviario. Rappresentano attualmente il 33% del mercato ferroviario urbano e sono destinati a guadagnare un ulteriore 10% nei prossimi due anni. «Il tram - osserva Barale - è un mezzo che cambia il modo di vivere la città, migliorando la qualità della vita».
Da un lato, proteggono l’ambiente essendo alimentati interamente dall’elettricità. I tram emettono infatti quattro volte meno CO2 per passeggero e per chilometro rispetto agli autobus e dieci volte meno rispetto alle auto. Dall’altro, facilitano la mobilità. Le linee dedicate riducono la congestione sugli itinerari stradali saturi. Economici in termini di spazio, la loro impronta sul terreno è del 40% inferiore a quella di un sistema di autobus. Grazie alla loro competitività a lungo termine, i tram costituiscono un modello per il futuro. Comodi e non inquinanti, i sistemi tranviari rappresentano un buon investimento per le città, grazie a un ciclo di vita di oltre 30 anni (2,5 volte più lungo rispetto a quello di un autobus) e al basso costo dovuto al ridotto consumo energetico.
Alstom ha consegnato di recente i sistemi tranviari integrati a Dubai (Emirati Arabi Uniti), Rio de Janeiro (Brasile) e Cuenca (Ecuador). «A Firenze - prosegue Barale - siamo impegnati nella realizzazione della nuova tramvia: ci occupiamo in particolare della parte tecnologica dell’infrastruttura». Vedremo quali saranno gli sviluppi, sempre a Firenze, sul fronte del materiale rotabile. Anche il Comune di Palermo punta a realizzare nuove linee tranviarie e a rinnovare la flotta dei tram. A Milano l’Atm ha lanciato una gara per l’acquisto di 80 nuovi tram, per un investimento di oltre 213 milioni di euro. Anche a Torino è in corso una gara per il rinnovo della flotta.
«Come reale strumento di riqualificazione urbana - conclude Barale - i tram possono ripristinare il dinamismo di una città introducendo un sistema di trasporto sostenibile. Lanciare un progetto tranviario è sinonimo di una visione politica a lungo termine, dato l’impatto diretto che questa nuova modalità di trasporto avrà sull’attrattività di una regione nei decenni a venire».
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