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Bagnoli, due passi in avanti: via l’amianto e ok alla…

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Bagnoli, due passi in avanti: via l’amianto e ok alla rigenerazione Ma restano troppe incognite

(Fotogramma)
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Bagnoli: due passi in avanti per il risanamento e la rigenerazione dell’ex area Italsider che da più di venti anni attende la riqualificazione. La conferenza di servizi, presieduta dal ministro della Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, che si è riunita in mattinata a Napoli, ha dato il via libera al piano di rimozione dell’amianto dall’area ex Eternit. La cabina di regia nel pomeriggio ha approvato il piano di rigenerazione. «Grazie alle attività avviate oggi – ha detto il ministro De Vincenti – la Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione su Bagnoli».
Da tempo si attendevano novità sull’intervento di risanamento e riqualificazione della ex cittadella dell’acciaio che sembrava ritornata nell’oblio. Qualcosa si è mosso, ma restano numerose incognite.

Via libera al piano per rimuovere l’amianto.

La rimozione dell’amianto riguarda un’area estesa e pari al 36% del totale su cui nessun intervento è stato mai attuato. Il via libera al piano di fatto sblocca i lavori di risanamento di una delle poche aree libere in quanto non sottoposte a sequestro giudiziario. Si ricorderà infatti che la lunga inchiesta giudiziaria, sfociata nella condanna in primo grado di buona parte della governance che in passato si è occupata di Bagnoli, ha comportato il sequestro dei terreni. Per la rimozione dell’amianto, che avrà un costo di 18 milioni, verrà bandita la gara a giugno. «Abbiamo dato mandato al ministero dell’Ambiente – ha precisato De Vincenti – di procedere immediatamente alla valutazione ambientale strategica sul progetto dell’area e al commissario di procedere con tutti gli adempimenti».

Ok alla variante per la rigenerazione.
Sempre ieri la Cabina di regia per Bagnoli si è riunita nel pomeriggio nella sede della Prefettura di Napoli e ha dato il proprio via libera al nuovo Piano predisposto in seguito a una lunga fase di consultazioni. Un ok che ha valore di variante urbanistica e che richiederà ulteriori conferme amministrative. Ai lavori hanno preso parte, oltre al ministro De Vincenti, anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il vicepresidente della giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, il commissario Salvo Nastasi e l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, che è il soggetto attuatore.
«L’accordo istituzionale ha funzionato molto bene – ha detto de Magistris a prova del fatto che sono stati superati i conflitti di qualche tempo fa – Siamo quasi all’epilogo di una vicenda che nacque malissimo, con un conflitto istituzionale senza precedenti, con delle scelte sbagliate. Abbiamo raggiunto un accordo per il quale esprimiamo soddisfazione. Le istanze del Comune di Napoli, della città, le valutazioni del Consiglio comunale e della Decima Municipalità sono state pienamente accolte».

Ma sono emerse anche preoccupazioni.

«Mi auguro che a nessuno venga in mente di eliminare il ministero per il Mezzogiorno – ha proseguito De Vincenti – Sarebbe un segnale privo di senso». E a proposito di Bagnoli ha detto: «Il lavoro fatto va salvato», pensando chiaramente al nuovo Governo e paventando il rischio che si voglia ricominciare, ancora una volta, daccapo. In realtà, sebbene siano stati predisposti investimenti per 70 milioni, con 17 gare bandite in due anni e altre 13 che se ne terranno entro l’anno, il cambiamento a Bagnoli non è ancora percepibile. E per numerosi progetti sono in corso revisioni e rinvii, come per la gara per la bonifica da 19 milioni sospesa per richiesta di chiarimenti da parte della Regione. Resta in primo piano il problema delle aree sotto sequestro. «Dal 2019 dovremmo operare su quelle aree», ha detto l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri .


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