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Calcio e Tv: da Mediapro pacchetti chiavi in mano

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Calcio e Tv: da Mediapro pacchetti chiavi in mano

Il terzo bando nella tormentata vendita dei diritti tv domestici della Serie A per il triennio 2018/21 è stato pubblicato nella tarda serata di venerdì dall’intermediario indipendente Mediapro. Non c’è stata, neppure nei limiti consentiti dalle linee guida, la virata verso l’offerta per prodotto, come reclamato da Sky. Ma ci sono soluzioni tecniche nuove che potrebbero permettere di ottenere un livello di eslcusive più forti che in passato. Anche tenendo conto delle nuove convergenze industriali che l’accordo commerciale siglato alla vigilia di Pasqua tra Sky e Mediaset potrebbe determinare nei prossimi mesi.

Accordo rispetto al quale si è detto «assolutamente tranquillo» il presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché. Non a caso, Mediapro ha voluto sottoporre il bando ad un’ulteriore riscrittura dopo aver appreso della pax siglata dai due competitors della pay tv.

I pacchetti e le novità
I pacchetti eleborati da Mediapro sono 13 (7 principali e 6 opzionali, inclusi quelli per gli esercizi pubblici). Al momento non sono stati indicati i prezzi minimi per favorire la competizione, com’è prassi in Spagna per tutare il venditore (saranno in un documento depositato da un notaio prima dell’apertura delle buste), mentre il compratore se dovesse tenersi basso in prima battuta avrà la possibilità di alzare l’offerta nei succesivi colloqui riservati.

Una delle novità del bando riguarda la facoltà per un operatore di acquistare pacchetti per più di una piattaforma. Ma la differenza cruciale rispetto alle ultime aste concerne i contenuti dei pacchetti. Mediapro, per quello che è il suo know-how maturato in Spagna, offrirà infatti a tutti gli operatori non solo i 90 minuti della partita, ma un vero e proprio prodotto audiovisivo di 270 minuti, con il commento del match, approfondimento da studio, interviste realizzate, le immaginisSalienti e correlate, da 90 minuti prima del match a 75 minuti dopo. Inoltre sarà la stessa MediaPro a commercializzare i break pubbliciari. Chi vorrà personalizzare il prodotto dal punto di vista pubblicitario o editoriale, e ricevere il cosiddetto “segnale clean” dovrà acquistare ulteriori pacchetti accessori (rispettivamente quello E e quello F, cui potrà aggiungere le eslcusive del pacchetto F+).

La possibilità di fornire pacchetti chiavi in mano è fondamentale per Mediapro per rednere attrattivi i pacchetti per gli operatori del Web interessati a non avere costi di produzione fissi, ma solo a trasmettere i match. L’articolazione del bando appare anche conforme a quanto prescrivono le linee guida e l’Antitrust sulla libertà degli operatori di scegliere le modalità della gestione editoriale e pubblicitaria per impedire che Mediapro si trasformi in un editore (ruolo vietato dalla Melandri per gli intermediari indipenenti). Nei fatti bisognerà però verificare la coerenza tra il bando e il prezzo richiesto agli operatori per “comprare” la proprio linea editoriale e gli spazi pubblicitari.

L’intero campionato potrà essere trasmesso sul satellite per chi acquista il pacchetto A che include 380 partite. Per il digitale terrestre sono previsti due pacchetti, il B1 da 248 match e il B2 da 132. Agli operaroti Ott sono destinati un pacchetto con tutta la Serie A (C1) e uno con 248 match (C2), che non possono essere assegnati insieme. Per la piattaforma Iptv infine sono indicati il pacchetto D1 da 248 partite e il D2 da 132. In tutti i pachetti con le 248 partite sono incluse le gare casalinghe e in trasferta di 8 squadre individuate anno per anno in base a un’indagine demoscopica sul bacino d’utenza. Ma ci sono senz’altro Juve, Milan, Inter, Napoli e Roma.

Gli operatori
Le offerte degli operatori dovranno pervenire entro il 21 aprile, con qualche giorno per svolgere eventuali trattative private, e tenendo conto che il 26 aprile è l’ultimo giorno utile entro cui i catalani possono prestare la fideiussione di 1,2 miliardi (dove aver già versato la caparra da 64 milioni, Iva inclusa).

Sarà il momento decisivo per capire se il piano di Mediapro andrà in porto ovvero se anche questo bando salterà (nel giro precedente non si era andati oltre gli 830 milioni di offerte) a quattro mesi dall’inizio del nuovo campionato. A quel punto tutti gli scenari ritornerebbero possibili, compreso quello del canale della Lega oggi vietato.

La partita è tutta da giocare, visto anche il clima che si è creato nelle ultime settimane. In casa Sky e Mediaset in queste ore si stanno concentrando gli interrogativi sopratutto sui pacchetti audiovisivi con una libertà editoriale di Mediapro che qualcuno considera stridere con i dettami dell’Antitrust e sull’assenza ab origine di riferimenti ai prezzi minimi.

Bisognerà capire se la pay tv della galassia Murdoch punterà a sfruttare la possibilità di presentare offerte per più piattaforme dopo l’intesa con Mediaset e se quest’ultima sarà disposta a mettere sul tavolo almeno quei 200 milioni annui assicurati nell’ultima tornata. Da Cologno in questi giorni è stato ribadito che l’interesse per un pacchetto «adeguato» in contenuti e costi c’è. Anche perché altrimenti occorrerebbe andare verso un’uscita dalla pay che potrebbe far storcere il naso all’Antitrust. Ma è difficile immaginare grandi sforzi da chi sta riportando il focus sulla tv in chiaro, dai Mondiali 2018 all’interesse per la Coppa Italia.

Tim con la sua Timvision, Amazon e gli inglesi di Perform sono considerati interlocutori che alla fine risponderanno presente. Mentre Vodafone appare più defilata, anche per la scelta fatte in Spagna di allontanarsi da un calcio troppo costoso.

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