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A Venezia debutto “curioso” dei tornelli per regolare i flussi…

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Ponte del primo maggio

A Venezia debutto “curioso” dei tornelli per regolare i flussi turistici

Le “misure urgenti per garantire l’incolumità pubblica, la sicurezza e la vivibilità nella città storica di Venezia in occasione del ponte della festività del primo maggio 2018”, come da ordinanza 229 del 24 aprile scorso firmata dal sindaco Luigi Brugnaro, sono scattate ieri.

«Non vedo niente di male - commentava il primo cittadino a metà giornata - nel disciplinare il traffico dei turisti nelle giornate di maggior ressa. Vogliamo dire a tutta l’Italia che le persone che decidono di venire a Venezia sono sempre ospiti importanti per noi. Stiamo sconsigliando, soprattutto a quelli che vengono in giornata, di arrivare in giorni da bollino nero».

Come funziona
La delibera cita le “pregresse recenti esperienze” di afflusso straordinario (basti pensare a Carnevale), e anche la necessità di “sperimentare misure di gestione dei flussi turistici per minimizzare gli effetti negativi”: un po’ per tutelare la città patrimonio dell’Unesco, un po’ per evitare situazioni di rischio in aree come quella marciana “e le altre particolarmente sensibili dal punto di vista della sicurezza”.

Dunque, da ieri e fino a martedì, quattro sono le linee di intervento. In primo luogo limitare l’accesso pedonale lungo la direttrice più battuta (piazzale Roma e Stazione, Lista di Spagna e Strada Nuova) consentendola ai soli residenti e ai frequetatori abituali (quelli cioè in possesso della tessera Venezia Unica; deviare i flussi pedolai diretti a Rialto e San Marco indirizzandoli su percorsi alterativi; istituire divieti di sbarco per i lancioni gran turismo da Cavallino Treporti, Jesolo, Musile e Quaro d’Altino e infine limitare la circolazione sul Ponte della Libertà (solo per gli abbonati ai park, taxi e bus).
I tornelli sono stati posti ai piedi del ponte della Costituzione e all’inizio di Lista di Spagna, da attivare solo su segnalazione della polizia locale e in base al monitoraggio svolto con le telecamere. In caso di chiusura i turisti - non i residenti - saranno indirizzati su strade alternative. Deviazioni e sensi unici sono possibili anche in altri luoghi, se si rendesse necessario: ci potrebbero essere divieti temporanei, transenne o aree interdette.

Le reazioni
Ieri è prevalsa la curiosità. L’unico momento critico della sperimentazione è stato segnalato intorno alle 11, quando le navi da crociera hanno scaricato dalla stazione marittima migliaia di passeggeri che si sono riversati su piazzale Roma. Fra i turisti c’è chi ha pensato di dover tornare indietro: «Ci chiedono cosa accade - ha raccontato un vigile urbano - e come devono fare per tornare indietro se si chiudessero i varchi».

Molto diverse, sui canali social, le reazioni dei residenti: c’è chi si chiede perché non sia stato fatto prima, chi invece lamenta le prove generali per trasformare Venezia in un parco turistico a numero chiuso. «Manca il cartello “non dare da mangiare ai veneziani”», è un altro commento critico. Fra i sostenitori dell’iniziativa, in attesa di vedere che effetto avrà, ci sono categorie economiche che includono associazione commercianti e pubblici esercizi, ma anche gli albergatori, che apprezzano il tentativo dopo anni di discussioni senza esito sulla tutela della città - che anche nell’ultimo trimetstre ha continuato a perdere residenti al ritmo di oltre tre al giorno.

Le sanzioni
L’inosservanza delle sanzioni, recita la delibera, al di là di possibili reati è punita con una sanzione amministrativa che va da 25 a 500 euro (e pagamento in misura ridotta fissato a 50 euro). «Non possiamo e non vogliamo impedire l’accesso a Venezia, però dobbiamo regolare i flussi nei giorni di particolare intensità - ha scritto sul suo profilo Twitter il sindaco - chiediamo alle categorie di avere pazienza e ai cittadini di avere fiducia. Da questa esperienza ricaveremo osservazioni per migliorare sempre più il sistema. Negli ultimi 20 anni non è mai stato fatto». Per tutta la giornata gli account del Comune e di Venezia Unica hanno rilanciato l’informazione e le istruzioni per i visitatori, anche in inglese, compreso l’invito a rispettare la città, a non abbandonare rifiuti e a “indossare abiti adeguati”, dopo i ripetuti episodi di degrado segnalati negli ultimi tempi e che hanno riguardato anche tuffi dai ponti. Lo stesso teatro La Fenice, dove era in programma l’Elisir d’amore di Donizetti, ha condiviso le istruzioni sulle possibili deviazioni.

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