Da fenomeno di nicchia a mainstream. Di finanza sostenibile si parla ovunque nel mondo. In Europa, in particolare, il gruppo di 20 esperti (High-Level group on sustainable finance) ha consegnato un documento alla Commissione Juncker subito inserito in un action plan e, a breve, in provvedimenti che impatteranno addirittura su Mifid2 e Idd, rispettivamente la nuova direttiva sui mercati finanziari e sulla distribuzione dei prodotti assicurativi.
Consulenza green
Ma andiamo nel dettaglio dei documenti Ue. Nei regolamenti delegati (delegated act) delle due direttive verrà chiesto ai consulenti finanziari di inserire, nella valutazione di adeguatezza, le preferenze degli investitori in tema di prodotti sostenibili. E di questo monitoraggio, gli advisor dovranno dare conto nei loro report. Le modifiche ai delegated act dovrebbero entrare in vigore già in ottobre. Chi vorrà investire su un fondo specializzato in green bond potrà dunque specificarlo al proprio consulente.
S&P e green bond
Il riferimento alle obbligazioni verdi è voluto. Per molti esperti di finanza sostenibile, i green bond sono infatti tra gli strumenti più efficienti ed efficaci del settore. Secondo Climate bonds initiative, bibbia del settore, i green bond nel 2017 hanno toccato i 160 miliardi di dollari di emissioni; le stime per quest’anno sono di 250 miliardi. «L’Italia non è estranea al fenomeno dei green bond: negli ultimi tre anni le aziende italiane hanno deciso emissioni per 6 miliardi di dollari» ha dichiarato, in un recente convegno milanese, Michael Wilkins, managing director e responsabile della divisione finanza sostenibile, corporate e infrastrutture di S&P. Tra le emissioni italiane spiccano quelle di Hera, Enel, Intesa SanPaolo, Iren, Ferrovie dello Stato e Alperia.
Wilkins ha ricordato che il mercato dei green bond è aumentato dell’85% nel 2017, grazie soprattutto alle emissioni di Abs e sovereign. «Energia, efficienza, utilizzo sostenibile del territorio e trasporti sono i settori in cui si concentrano maggiormente i progetti legati ai green bond», ha aggiunto Wilkins. A quest’ultimo fa capo anche il team di Sustainable finance di S&P Global ratings che ha come obiettivo di offrire al mercato dei capitali analisi e ricerche per dare maggiore traparenza e informazioni strategiche sui fattori Esg.
Morgan Stanley e le strategie Esg
C’è allora necessità di nuovi strumenti per analizzare il vasto pianeta sostenibilità. Lo dimostra anche il recente sondaggio di Morgan Stanley Institute for sustainable investing realizzato fra gli investitori istituzionali. Nell’indagine sono stati coinvolti 118 gestori di piani pensionistici pubblici e aziendali, dotazioni, fondazioni, fondi sovrani, compagnie assicurative e altri grandi investitori in tutto il mondo, il 60% dei quali possiede un totale attivo di oltre 10 miliardi di dollari. È emerso che l’84% degli investitori persegue o sta considerando concretamente la possibilità di perseguire l’integrazione di strategie Esg nel proprio processo di investimento. «L’interesse per gli investimenti sostenibili è in costante crescita, in linea con la maggiore diversificazione perseguita dagli investitori – ha dichiarato Rui de Figueiredo, co-responsabile del settore Solutions e MultiAsset presso Morgan Stanley Investment management –. L’approccio agli investimenti sempre più sofisticato su quando e come integrare l’approccio Esg nel processo di investimento crea opportunità per personalizzare le strategie e fornire soluzioni di portafoglio su misura».
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