A.A.A. cercasi cuoco con esperienza per prestigioso hotel di lusso. Contratto iniziale a tempo determinato, finalizzato all’assunzione
diretta in azienda. Orario di lavoro a tempo pieno da lunedì a domenica.
«Si selezionano addetti al call center per assistenza telefonica inbound in ambito bancario. Contratto a tempo determinato.
Disponibilità di turni domenicali nella fascia 8-24». Multinazionale del settore chimico cerca un operaio turnista. Indispensabile
il diploma di perito industriale o chimico, esperienza, uso del pc, disponibilità a lavorare su turni, compresi sabato e domenica».
Basta una veloce ricerca sui siti specializzati nel recruiting online per trovare un buon numero di annunci diretti a lavoratori disponibili a lavorare anche di domenica. Un requisito indispensabile.
Il fenomeno non riguarda solo il commercio, di cui tanto si parla in questi giorni, ma anche molti altri settori, a partire da quello dell’accoglienza (alberghi e ristoranti). Dai cuochi agli steward dello stadio, dagli infermieri agli autisti di mezzi pubblici, sono tanti i lavoratori della domenica. E la lista si allunga se si considerano anche i tanti stagionali, come i lavoratori degli stabilimenti balneari (d’estate) e di quelli sciistici (d’inverno), i braccianti agricoli, gli inventaristi, gli addetti dell’industria alimentare.
Un fenomeno in crescita: Eurostat registra 3,4 milioni di italiani per i quali lavorare di domenica è la regola, il 15,2% del totale degli occupati nel 2017, rispetto al 12,5% del 2009. Il nostro Paese si colloca di poco sopra la media europea (14,3%): lavorano di più di noi la domenica olandesi (21%), irlandesi (19,9%), greci e spagnoli (entrambi intorno al 17%); meno di noi i francesi (14,6%), i tedeschi (13,1%), gli svedesi (12,9%) e i belgi (12,5%).
Se consideriamo, poi, solo i lavoratori giovani (under 25), si scopre che in questa fascia di età gli habitué del lavoro domenicale sono più di uno su quattro rispetto agli occupati e addirittura una su tre se si restringe l’obiettivo sulle lavoratrici under 25. In tutto quasi 300mila giovani che passano la domenica al lavoro.
Considerando anche quei lavoratori che hanno turni domenicali una volta ogni tanto, si arriva a un totale di 4,8 milioni di lavoratori (dai 15 ai 64 anni) che sono all’opera durante il giorno di festa.
Di questi - secondo un’elaborazione della Cgia di Mestre -: 3,4 milioni risultano lavoratori dipendenti, mentre gli altri 1,3 milioni sono autonomi (artigiani, commercianti, ambulanti e agricoltori).
Circa il 17% dei dipendenti della domenica è attivo nel commercio. Più di 8 su 10 invece sono impiegati negli altri settori. i più numerosi (688mila) sono in alberghi e ristoranti: camerieri, baristi, chef, commis di sala, pizzaioli, addetti alle pulizie. Poi c’è il personale della sanità: 686mila in tutto dove a fare la parte del leone sono medici e infermieri. Nell’industria ci sono 329mila ”forzati” della domenica, stesso numero nella Pa. Per trasporto e magazzini sono all’opera in 216mila, nei servizi alla persona in 241mila, in agricoltura 73mila e nel mondo della comunicazione circa 53mila. Il resto si divide tra edilizia, attività finanziarie e assicurative.
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