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Ritorno al colore, alla natura e al décor

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Ritorno al colore, alla natura e al décor

Marazzi / D Segni
Marazzi / D Segni

La natura, iperrealista, declinata in più forme emozionali financo nel tatto, ma anche il ritorno al colore e al décor floreale e il giuoco d’echi e citazioni della tradizione, con l’apparire pur discreto del verde e dei violacei, sono fra le tendenze di maggior rilievo di un distretto, quello della ceramica di Sassuolo che si prepara all'appuntamento più blasonato dell’anno: il Cersaie, Salone internazionale della ceramica, a Bologna dal prossimo 24 settembre.

Il viaggio intrapreso dal Sole 24 Ore ha avuto per protagoniste quattro realtà leader della scena nazionale e internazionale, produzioni che hanno tutte come tratto distintivo l’altissimo livello qualitativo e la ricerca più sofisticata: Casalgrande Padana, Laminam, Marazzi e Marca Corona.

La pioniera Marca Corona rende omaggio al Nordic style
Partiamo da Marca Corona, forte del suo blasone più antico sapientemente illustrato in quel gioiello imperdibile che è il suo museo all’interno della Galleria, che come in giuoco di specchi costituisce una continua e pregevole fonte di richiami, echi, citazioni e reinterpretazioni. La pioniera del distretto sassuolese punta su due elementi fondamentali per la propria storia, logo e colore, reinterpretandoli in chiave moderna. L’occasione di Cersaie 2018 è per il gruppo la sede ideale per il lancio delle nuove collezioni e per la presentazione del progetto di rebranding.

Tra le più significative novità segnaliamo la collezione Lagom che guarda al Nord più estremo omaggiando Karin Larsson, protagonista e madre del Nordic Style. «Lagom är bäst» recita il più noto detto svedese: «Non troppo, non troppo poco, il giusto», questa la visione che ispira Lagom, una serie ceramica equilibrata e raffinata, in grado di reinterpretare il concetto di legno.

Partendo dall’essenza più amata e utilizzata, il rovere, Lagom amplifica l'espressività del legno attraverso nuove tonalità contemporanee e patterns stilizzati, che evocano il design ricercato di casa Larsson, raccontano in Marca Corona, descrivendo con orgoglio «una collezione in gres porcellanato minimale ed elegante, che si completa di un apparato decorativo moderno; la ricerca stilistica si concentra sul colore, proponendo una palette ampia e composita, pensata per realizzare tappeti uniformi o combinazioni cromatiche sofisticate: alle tre tonalità Natural (Light, Blond e Moka), più classiche e calde, si aggiungono infatti le tre nuance Coated (White, Grey e Black), più fredde e morbide nella resa grafica».

Per tutti i sei colori, le superfici naturali si arricchiscono poi di due ricercati Mix decori, ispirati rispettivamente a motivi geometrici ed elementi del mondo naturale. Ciascun mix si compone di sei diversi pattern stilizzati studiati per essere mischiati tra loro.

L’ispirazione per Ossidi, invece, la nuova serie in piccolo formato di Marca Corona, guarda al passato, «alle botteghe ceramiche ottocentesche, dove gli ossidi metallici venivano utilizzati per modificare il colore degli impasti e realizzare decorazioni leggiadre su cementine ancora artigianali». Nella proposta, tonalità sature, grafismi inediti e formati originali. Oltre al classico 20x20, Ossidi scommette sul rombo, un formato innovativo ed incredibilmente versatile nella posa. Cinque i colori in una palette che alle tre tonalità neutre (bianco, grigio, nero) aggiunge due tinte più originali, celeste e vinaccia: tutte le nuances, selezionate per dare vita a tappeti uniformi o geometrie cromatiche più sofisticate, si arricchiscono nella finitura naturale di un certo non so che di polveroso, che riporta invariabilmente all’infinita sapienza dell’artigianale.

Riflessi di luce preziosa per Casalgrande Padana
Quanto a Casalgrande Padana, gruppo da 280 milioni di fatturato e primo ad aver focalizzato la produzione sul gres porcellanato, sono i riflessi di luce della collezione Onici a far da pivot nell’offerta dell’anno. «Una collezione nata per soddisfare una richiesta trasversale di stile, conferire eleganza e magia alle superfici, impreziosire ambienti contemporanei o più classici con raffinate variazioni cromatiche, giochi sofisticati di luci e ombre, riflessi cangianti che donano dinamicità allo spazio, garantendo allo stesso tempo le elevate performance del gres porcellanato», ci spiegano.

Ovviamente, fin dal nome, il riferimento è, come da tendenza ormai consolidata negli anni, a un materiale unico e naturale che ha in più «il fascino delle pietre preziose e un’aura di magia che deriva dall’intenso rapporto con la luce». La collezione, realizzata in gres porcellanato ad alte prestazioni, è disponibile anche grandi lastre Kontinua, che anche grazie alle dimensioni considerevoli «sono in grado di produrre cromatismi cangianti, i riflessi delicati, le sfumature e i chiaroscuri tipici della pietra naturale». La gamma comprende sei texture, accomunate dall’esplicito rimando alla bellezza del quarzo, il materiale naturale che costituisce di fatto l’onice: una declinazione di toni che reinterpreta le cromie classiche riattualizzandole in chiave contemporanea. Avorio, Bianco e Ghiaccio giocano sui toni del bianco, poi i colori si scaldano con Miele, mentre la materia esprime tutta la sua potenza nella profondità cromatica di Grigio striato, infine Quarzo ripropone l’inconfondibile immagine dei cristalli scomposti.

Una cava di marmo bianco per le grandi lastre di Laminam
L’art director del gruppo Laminam, Alessandra Stefani, pur nel low profile che ne contraddistingue il tratto, parla con orgoglio del ritorno della sua azienda a Cersaie: «torniamo in questa vetrina dopo anni di assenza e con novità di rilievo per il nostro lastrificio».

Lo specialista nella produzione di lastre ceramiche di grande dimensione e minimo spessore - che, ricordiamolo, è la prima azienda al mondo ad averne industrializzato il processo manifatturiero nel 2001, da un’intuizione dell’ingegner Franco Stefani - presenta Invisible white landscape, la prima lastra in ceramica in una esposizione dallo scenario naturale. La studiatissima, per l’occasione, ambientazione fieristica, vera e propria scenografia, riprodurrà l’aspetto e le sonorità di una cava di marmo bianco.

In mostra, percorrendo una galleria sensoriale, altre finiture naturali come Nero greco, Statuarietto, Pietra grey e Fokos oltre al FluidoSolido blu lucidato. Argille e feldspati compattati in una superficie estesa di minimo spessore si presentano all’occhio e perfino al tatto come fedelissime riproduzioni dei «capolavori della natura». Saranno anche presenti gli ormai classici consolidati di Collection, con il loro colore in tutta pasta che è determinante nella descrizione di spazi e volumi e che ben si adatta per disegnare e arredare ambienti sia interni sia esterni.

Marazzi torna al colore e alle ricche decorazioni
Per quanto riguarda Marazzi, il più grande produttore mondiale nel settore ceramica, moquette, vinili, laminati, pietre, legni, e presente in 19 Paesi con stabilimenti produttivi, a Cersaie lancerà nuovi grandi formati, nuove tecniche di decoro e nuove strutture 3D sui rivestimenti per le pareti oltre che con i seminati in gres sia in grande sia in piccolo formato.

Tra queste novità, la più evidente è la scelta del ritorno del colore e della decorazione, come nella collezione D_Segni, che si rifà alle marmette e alle maioliche di inizio del secolo scorso ma è realizzata in gres porcellanato di ultima generazione. È una collezione che ha avuto grande successo lo scorso anno e su cui è stata ampliata la ricerca sui temi Colore e Scaglie. Di particolare rilievo la scelta del verde come colore raffinato e inusuale e di décor floreali di grandi dimensioni.

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