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Panguaneta e Politecnico di Torino insieme per la casetta trasportabile dei…

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industria del legno

Panguaneta e Politecnico di Torino insieme per la casetta trasportabile dei cicloamatori

Una piccola abitazione trasportabile, leggera e resistente, destinata ai cicloamatori, come punto d’appoggio durante le tappe dei loro viaggi in bicicletta. L’idea e il prgetto sono del Politecnico di Torino, la realizzazione industriale (per ora soltanto a livello di prototipo non industrializzato) è di Panguaneta, azienda mantovana specializzata nella produzione di pannelli in compensato di pioppo destinati all’altro di gamma nei settori dell’arredo-design, automotive, nautica e Gdo.

Un progetto in linea con l’approccio ecosostenibile adottato ormai da diversi anni dall’azienda, a cominciare dall’efficientamento energetico della produzione, fino alla sostenibilità del prodotto e del suo smaltimento.

Ma la sostenibilità ambientale è un tema troppo grande perché una sola azienda possa affrontarlo o pensare di incidere con buone pratiche. «Bisogna coinvolgere tutta la filiera, dai fornitori ai clienti, e le istituzioni – spiega Nicoletta Azzi, amministratore delegato dell’azienda familiare, circa 80 milioni di fatturato e un trend di crescita costante del 10-15% l’anno –. Se non è sostenibile tutto il ciclo di vita del prodotto, dalle coltivazioni dei pioppi al loro trasporto, dalla trasformazione alla vendita e allo smaltimento, i nostri investimenti sarebbero inutili». Investimenti importanti, precisa Azzi: l’azienda ha destinato 12 milioni di euro per rinnovare e rendere più efficiente gli impianti produttivi e altri 15-20 milioni saranno spesi nei prossimi tre anni per completare il percorso di innovazione in chiave ecosostenibile. Due anni fa è stata inaugurata una centrale termica all’interno dello stabilimento, che utilizza gli scarti della produzione per creare l’energia necessaria al funzionamento degli impianti, in modo da essere autonomi su questo fronte. L’azienda ha ottenuto la certificazione EPD, una dichiarazione di carattere volontario relativa all’intero ciclo di vita del prodotto.

Ma l’approccio ecosostenibile, come detto, deve attraversare tutta la filiera, a cominciare dalla materia prima: «Il pioppo è una piantagione intrinsecamente sostenibile – spiega Azzi –, perché coltivata e dunque gestibile nel modo migliore, in modo da essere una risorsa rinnovabile, che oltretutto contribuisce a purificare l’aria e stoccare anidride carbonica. Noi ricorriamo soltanto a coltivazioni certificate e a chilomtero zero rifornendoci da pioppicoltori della Pianura Padana».

Quanto al mercato, Panguaneta ha trovato il suo filone nell’altro di gamma: l’azienda esporta l’80% della produzione e rifornisce soprattutto trasformatori dell’automotive e della nautica – settori interessati alla leggerezza e lavorabilità dei pannelli di compensato di pioppo – ma anche ad alcuni produttori di arredo, per lo più in Germania e Francia, dove c’è maggiore sensibilità per la qualità anche di prodotti semilavorati come i pannelli. Questi settori assorbono circa il 50% della produzione di Panguaneta, mentre la restante metà è destinata alla Gdo, anche in questo caso al di fuori dei ocnfini nazionali.

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