Economia

Melegatti, dal fallimento alla rinascita: intesa per 35 assunzioni

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. (none) articoli(none)

Melegatti, dal fallimento alla rinascita: intesa per 35 assunzioni

Quasi un anno fa, lo scorso novembre, i dipendenti Melegatti avevano lanciato una campagna di solidarietà sui social (#MelegattiSiamoNoi) per promuovere la vendita di un milione e mezzo di pandori, come autorizzato dal Tribunale di Verona: una mini campagna che aveva avuto grande successo, con tanto di riapertura dello spaccio aziendale, ma che non era bastata a risolvere i problemi interni fra i soci e a evitare il successivo fallimento.
Quasi un anno dopo, l'azienda – aggiudicata all'asta, dopo un primo tentativo andato a vuoto, ad un unico investitore, una newco della famiglia che fa capo all'imprenditore vicentino Roberto Spezzapria - riparte con un organico di 35 dipendenti a tempo indeterminato e pensa al prossimo Natale.

In particolare l'azienda «per valorizzare le competenze interne e costruire un team affiatato e focalizzato sugli aspetti produttivi ha proposto la riassunzione a tempo indeterminato di 26 persone, di cui 16 impegnate nella produzione e 10 negli uffici amministrativi e commerciali. A queste si aggiungono nove assunzioni, i cui profili non erano più presenti fra quelli disponibili: si tratta perlopiù di ex dipendenti Melegatti che così rientrano in azienda. Coloro che non rientrano in questa prima tornata di assunzione potranno essere coinvolti nei prossimi mesi».
L'accordo sindacale che è stato firmato con i sindacati Fai-Cisl Flai Cgil e Uila Uil consentirà alla famiglia Spezzapria di procedere con il rogito per perfezionare l'acquisizione degli stabilimenti Melegatti e Nuova Marelli.
I 26 lavoratrici e lavoratori fanno parte dei 46 dipendenti storici rimasti dopo il fallimento: verranno assunti subito con contratto a tempo indeterminato e senza periodo di prova. «L'azienda - spiegano i sindacati - per quanto riguarda la composizione della base del suo organico intende procedere per gradi. Al momento ha valutato di avvalersi della collaborazione di alcune figure professionali utili subito, per avviare una corretta riorganizzazione di tutto il sistema produttivo. Le 20 figure non assunte nell'immediato avranno una serie di tutele, di legge e previste nell'accordo, che consente loro di avere un diritto di precedenza per sottoscrivere un contratto di lavoro con la nuova realtà. Si terrà conto dell'ultima mansione svolta all'interno di Melegatti o Nuova Marelli, e di tutte le esperienze, competenze e ruoli, ricoperti nel tempo presso gli stabilimenti di Verona, nonché professionalità acquisite precedentemente. A loro viene offerta anche l'opportunità di un lavoro stagionale, con mansioni nuove rispetto a quelle proprie».

L'obiettivo resta una campagna natalizia: «Siamo felici per il risultato che sostiene lo sforzo di avviare al più presto la produzione di pandoro, panettone e dolci vari nei due stabilimenti veronesi» spiega Giacomo Spezzapria, presidente della Melegatti. «L'accordo raggiunto, frutto del lavoro del nostro manager Denis Moro, è stato concluso grazie anche al prezioso supporto di consolidati professionisti come Carbellin e Mensi dello Studio BK Sinthema. Confermiamo la volontà di una campagna natalizia che nel rispetto di elevati standard di qualità produttiva assicuri visibilità alla rinata Melegatti. La nostra strategia d'impresa è focalizzata sulla qualità e sull'innovazione di processo e, attraverso un adeguato piano di sviluppo e una nuova organizzazione orizzontale, puntiamo a riportare prestigio, tradizione e sicurezza alla Melegatti» conclude Spezzapria.

© Riproduzione riservata