«Costa Crociere è tornata a Genova. Ed è tornata per restare». Con queste parole Neil Palomba, direttore generale della compagnia italiana del gruppo Carnival, ha sancito ieri quanto aveva promesso nei mesi scorsi. Con l’arrivo nel porto della Lanterna di Costa Fortuna, proveniente da Singapore, il gruppo torna stabilmente, dopo 15 anni, sulle banchine genovesi e punta ad avere un terminal dedicato.
La compagnia ha sempre mantenuto la sede nel capoluogo ligure ma nel 2003 aveva spostato la flotta nel porto di Savona dopo aver chiesto in gestione, all’allora Autorità portuale di Genova, la stazione marittima e aver ottenuto un rifiuto. Il ritorno della compagnia sui moli genovesi è stato accolto con favore dal viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, e dalle istituzioni locali: il sindaco di Genova, Marco Bucci, l’assessore regionale alla formazione, Ilaria Cavo, e il presidente della Autorità di sistema portuale, Paolo Signorini.
Parlando a bordo di Costa Fortuna, Palomba ha spiegato che, nel 2019, gli scali di Costa a Genova saranno in tutto 40. Di questi, 34 saranno proprio di Fortuna (103mila tonnellate di stazza e 3.470 ospiti), ai quali si aggiungeranno le toccate di altre tre navi della flotta in primavera e autunno, con la previsione di 170mila passeggeri movimentati. Ma Palomba ha annunciato che nel 2020 al posto di Fortuna arriverà Costa Pacifica (114mila tonnellate e 3.780 ospiti totali) che, dopo lo scalo inaugurale del 23 marzo 2020, tornerà a Genova ogni venerdì, sino al 13 novembre 2020. Gli scali totali rimarranno 40, con un aumento nelle previsioni di passeggeri movimentati («200mila», ha detto Palomba), per le maggiori dimensioni della nave.
«Nel 2019 – ha precisato il manager – complessivamente il gruppo garantirà alla Liguria 243 scali, ovvero 1,2 milioni di passeggeri movimentati; di questi 750mila saranno a Savona e 250mila alla Spezia. Il nostro ritorno a Genova non significa un abbandono degli altri porti liguri. Quest’azienda sta crescendo e ha bisogno di ulteriori attracchi, banchine e terminal. Ma Savona è, e rimarrà, il nostro homeport principale nel mondo. Sul sistema portuale stiamo effettuando importanti investimenti del valore di oltre 20 milioni, in vista dell’arrivo della Costa Smeralda. Vogliamo continuare a investire anche a La Spezia».
La flotta del gruppo Costa, ha aggiunto, «è in una fase di grande espansione, che prevede un investimento di sei miliardi di euro per sette nuove unità. Abbiamo quindi la necessità di trovare nuovi terminal e nuovi porti in Italia e in Europa. Nei nostri programmi c’è anche la costruzione di un nuovo terminal crociere nel porto di Genova. Stiamo lavorando con le amministrazioni locali per individuare l’area migliore, probabilmente a calata Gadda (area dove si trovano alcune aziende di riparazioni navali, ndr)». L'arco temporale per arrivare a questo obiettivo potrebbe essere, ha detto Palomba, di cinque anni.
Sulla collocazione della crociere a Gadda, però, c'è il problema della riparazioni navali. Ferdinando Garrè, alla guida di San Giorgio del porto, azienda del settore che sorge nei pressi di calata Gadda, ha detto: «Difenderemo le riparazioni navali. In porto tutti vogliono crescere e hanno fame di spazi. Comunque ci si può confrontare col buon senso».
Signorini, da parte sua, spiega: «Siccome parliamo di Costa Crociere, ha un senso pensare a una sua collocazione a Genova. Per calata Gadda, in particolare, dove ci sarebbero interferenze con 15-20 operatori, ancorché piccoli, o trovi un’adeguata sostituzione o altrimenti è complesso. Ci sarà un tavolo, comunque, al quale parteciperanno anche il presidente della Regione, Giovanni Toti, e il sindaco Bucci», per affrontare la questione.
L’occasione del primo scalo genovese di Fortuna, ha consentito al gruppo Costa di presentare anche il progetto di un nuovo centro di aggregazione per gli abitanti del quartiere di Certosa. I lavori per la sua realizzazione inizieranno a breve. «Spero - ha detto Davide Triacca, segretario generale di Costa Crociere Foundation - che terminino entro fine anno: abbiamo investito nel progetto 300mila euro per aiutare la città». Il centro offrirà attività di aggregazione, con corsi sportivi, cineforum e laboratori per bambini, avrà un asilo nido e spazi di coworking nonché la sinergia tra operatori dei servizi sociali del Comune di Genova e professionisti dell’intrattenimento di Costa.
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