Secondo calo consecutivo per l’indice di fiducia dei consumatori che a marzo scende ai livelli di agosto 2017, a quota 111,2. Torna invece a crescere l’indicatore Istat sulle imprese interrompendo un calo che proseguiva ininterrotto dallo scorso luglio. L’indice globale sale di un punto a quota 99,2, anche se continua la riduzione per imprese manifatturiere, il cui valore tocca un nuovo minimo da quattro anni.
Dal lato delle famiglie il ripiegamento dell'indice riflette il deterioramento di tutte le sue componenti: clima economico e quello corrente registrano le flessioni più marcate mentre cali più contenuti caratterizzano il clima personale e, soprattutto, quello futuro.
Interessante notare come nel giro di un anno, dal voto dello scorso marzo, il “mood” dei consumatori sia cambiato in modo radicale. A manifestare ottimismo sulla situazione economica italiana era infatti allora il 21% del campione sondato dall’Istat, percentuale ora crollata al 5,4%. Situazione analoga sulle prospettive future del paese, con i pessimisti passati in un anno dal 23 al 33%.
Dal lato delle imprese, sono in miglioramento servizi (da 98,3 a 100,1) e costruzioni (da 135,5 a 140,3), mentre resta stabile a quota 105,5 il commercio al dettaglio.
Nella manifattura cresce invece il pessimismo e l’indice, in calo costante dallo scorso ottobre, scende a quota 100,8, il minimo da quattro anni. Per il terzo mese consecutivo si rileva un peggioramento delle attese sulla produzione, unitamente a una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino; i giudizi sul livello degli ordini si deteriorano rispetto al mese scorso.
Nelle costruzioni la dinamica estremamente positiva dell'indice - spiega l’Istat - riflette il miglioramento dei giudizi sul livello degli ordini e un deciso aumento delle aspettative sull'occupazione presso l'impresa diffuso a tutti i settori analizzati (costruzione di edifici, ingegneria civile, lavori di costruzione specializzati).
Nei servizi migliorano sia i giudizi sugli ordini, con il saldo che torna positivo per la prima volta dal mese di dicembre 2018 sia, in misura più consistente, le valutazioni sull'andamento degli affari; si segnala il deterioramento delle attese sugli ordini in atto già dallo scorso mese.
Nel commercio al dettaglio, la stabilità dell'indice di fiducia è la sintesi di un'evoluzione negativa dei giudizi sulle vendite e di un miglioramento delle relative attese; il saldo delle valutazioni sul livello delle giacenze aumenta per il terzo mese consecutivo.
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