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Verso il «No» di Bruxelles alla proroga dei termini per la Metropolitana di Napoli

Agf
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“ Fasaggio” bocciato: che vuol dire niente proroga dei termini per i lavori della Linea 6 della Metropolitana di Napoli tratta San Pasquale-Municipio. Non è ancora ufficiale ma, salvo soprese dell’ultim’ora, sarà questa, dura e netta, la risposta della Commissione europea alla richiesta avanzata dal ministro per il Mezzogiorno del governo italiano, Barbara Lezzi, in accordo con Regione Campania e Comune di Napoli. L’indiscrezione raccolta in ambienti vicini al dossier non trova conferme ufficiali, ma dalle parole degli amministratori e dei tecnici coinvolti traspare poca fiducia in un esito positivo.

Domani ispettori in città

La tensione sale in attesa della visita di domani della delegazione europea a Napoli per la verifica dell’andamento dei principali lavori in corso, per i quali si rischia la revoca almeno dei fondi non spesi: non solo la Metropolitana, ma anche via Marina, dove il cantiere arranca nel passaggio di mano da un’impresa all’altra e, per giunta, nei giorni scorsi un’area già completata è sprofondata. Si spera che la visita dei delegati europei e, sempre domani, la presenza a Napoli del ministro della cultura Alberto Bonisoli, possano favorire l’adozione di uno o più piani “ B”.

L’antefatto

I lavori della Metropolitana linea 6 erano previsti dalla programmazione 2007-2013. Non avendo il Comune rispettato i tempi, Bruxelles ha concesso una proroga di due anni, con scadenza a fine marzo. Ma due problemi hanno impedito di raggiungere il traguardo. Il primo riguarda il blocco disposto per due volte dal ministero della Cultura guidato dal 5stelle Bonisoli che ha bocciato la collocazione di griglie di ventilazione in piazza Plebiscito sostenendo che violerebbero i vincoli a tutela della grande piazza. Provvedimenti che sono stati per due volte bocciati dal Tar Campania a cui ha fatto ricorso il Comune di Napoli. Adesso i tecnici del ministero da una parte e quelli degli enti locali dall’altra sono a lavoro per cercare in comune accordo una soluzione.

Ma il danno è compiuto

L’opera – frenata anche dalla procedura di concordato fallimentare di Eav che non può assicurare assistenza al cantiere – non è stata completata in tempo, pertanto Bruxelles potrebbe revocare i fondi: 98 milioni finanziati e non tutti spesi. Ma per correre ai ripari, il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, ha inviato circa quindici giorni fa una lettera alla commissaria europea Corina Cretu in cui chiedeva il “fasaggio”, un termine tecnico che indica la trasposizione del progetto linea 6 (ultimo tratto) sulla programmazione europea successiva, quella del periodo 2014-2020. Richiesta lecita, ma dall’esito non scontato soprattutto per il fatto che Bruxelles teme di creare un precedente a cui altre regioni, anche di altri Paesi, potrebbero appellarsi.

Il commento della commissaria Cretu

Martedì 2 aprile la commissaria alle Politiche regionali si è espressa sulla questione con un responso degno della Sibilla. «Sono stata in contatto con la ministra Barbara Lezzi e anche i nostri esperti della Commissione – ha detto – sono stati in contatto con la sua squadra per parlare del completamento dei cantieri della Metropolitana di Napoli cofinanziati dall’Unione europea. Abbiamo ricevuto la richiesta del governo italiano di una proroga che permetta di evitare la perdita di fondi già stanziati – ha aggiunto – ma ho detto alla ministra che abbiamo ancora bisogno di un po' di tempo per valutare tutti i progetti non terminati. Risponderemo a tempo debito». In altre parole la Cretu fa presente che i progetti nelle stesse condizioni sono numerosi: bisognerebbe prorogarli tutti ?

Pronostici prudenti sull’esito

«Bruxelles per ora non si sbilancia – commenta il presidente dell’Autorità di gestione della Campania, Sergio Negro, esperto e con doti di gran diplomatico – se non per ribadire che ottenere il fasaggio è molto difficile. Brutto segno». Ma precisa: «Non è ancora detta l’ultima parola». No comment dal ministero per il Mezzogiorno, mentre dal Comune di Napoli l’assessore Mario Calabrese si mostra un pochino più ottimista. «Abbiamo vinto il secondo ricorso al Tar per le griglie, l’interlocuzione con il Mibac è in corso, come la trattativa per il fasaggio».

Quanto alla perdita di risorse, infine, c’è da valutare un’altra variabile: se la spesa del Por Campania certificata a Bruxelles fosse superiore alla dote di risorse (il cosiddetto overbooking), il mancato riconoscimento delle spese per la linea 6 potrebbe essere compensato da altre opere eleggibili e già funzionanti. Ma questo di saprà tra qualche settimana.

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