FORLÌ-CESENA – Un tracciato di 26 chilometri, dal casello autostradale di Forlì a quello di Cesena Sud, con cinque fermate intermedie e una capacità di trasporto di 1.200 persone all'ora per direzione. Un’opera da realizzare in tre anni, con un costo complessivo di 370 milioni. A pochi giorni dall’appello lanciato dal presidente degli industriali di Forlì-Cesena Andrea Maremonti, che ha chiesto ai candidati a sindaco dei Comuni del territorio che andranno alle urne il 26 maggio di realizzare il people mover, arriva il progetto firmato dal gruppo svizzero Intamin. Lo stesso che ha fornito a Bologna, alla società di scopo Marconi Express, le tecnologie per la monorotaia sopraelevata che collega la stazione ferroviaria centrale all’aeroporto Marconi, intervento già completato per la quale si attende solo il nulla osta del Genio Civile: l’inaugurazione è prevista in giugno. Anche le due città romagnole potrebbero così avere il people mover, una sorta di metropolitana di superficie che viaggia a cinque chilometri di altezza su rotaie di acciaio, computerizzata e senza autista, a una velocità di 80 chilometri orari. Tempo di percorrenza: 20 minuti.
Il progetto è stato presentato allo stesso Maremonti e al presidente della Camera di commercio locale, Alberto Zambianchi. Per la Romagna si tratterebbe di un bis. Anche Rimini e San Marino, infatti, sognano il collegamento rapido con la monorotaia sopraelevata. Il progetto, presentato in questo caso al Governo del Titano e alle istituzioni riminesi, è ancora una volta firmato dalla holding svizzera. E prevede un tracciato di 22 chilometri che dal porto di Rimini porta alla stazione ferroviaria al casello autostradale e all’aeroporto Federico Fellini, per poi arrivare a San Marino, con un costo di 350 milioni. Entrambi i people mover dovrebbero essere realizzati con il project financing. Per il collegamento Forlì-Cesena l’ipotesi è quella di una concessione di 40 anni per la gestione del servizio – i biglietti si aggirerebbero intorno ai 3 o ai 4 euro – e dei parcheggi (ne sono previsti due, da 5mila posti l'uno, ai rispettivi caselli autostradali). Cosa che, secondo Intamin, permetterebbe il reperimento dei finanziamenti, anche grazie al 20% di sovvenzioni europee per il risparmio energetico: la sopraelevata è infatti alimentata a elettricità. A Bologna il people mover è stato realizzato da una società costituita da Consorzio Integra (75% delle quote) e da Tper, azienda per il trasporto passeggeri dell’Emilia Romagna (25%), con una concessione di durata quarantennale. Un modello replicabile in Romagna. A Forlì e Cesena permetterebbe di unire velocemente le due città. Tra Rimini e San Marino consentirebbe anche di sgravare il traffico generato dai cinquemila frontalieri che quotidianamente si dirigono verso il Titano per lavoro.
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