La flessibilità organizzativa concordata dal gruppo Luxottica e dai sindacati avvierà una nuova organizzazione del lavoro modulata sui picchi produttivi e consentirà la stabilizzazione di 1.150 lavoratori cosiddetti flessibili (interinali e a tempo determinato). L’accordo firmato dai vertici della società e da Filctem, Femca, Uiltec, e dalle Rsu del gruppo consentirà all’azienda di poter far fronte alla stagionalità tipica del settore e ai lavoratori flessibili di avere un impiego stabile.
L’intesa con le sigle sindacali
«Il rinnovo – spiega Raffaele Salvatoni segretario nazionale della Femca Cisl - è avvenuto in un contesto caratterizzato da due novità: il processo di fusione fra Luxottica ed Essilor, che ha dato vita al più grande gruppo mondiale dell’occhialeria, ed il massiccio ingresso in azienda di nuove tecnologie che determinano l’esigenza di una diversa organizzazione del lavoro». «È un importantissimo accordo questo perché, investendo sui lavoratori, apre un fronte di fiducia nel panorama industriale italiano guardando alla valorizzazione delle produzioni made in italy», spiega Sonia Paoloni, segretaria nazionale Filctem Cgil.
Soddisfazione anche da parte del fondatore Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo di Luxottica: «Sono felice di questo nuovo accordo, perché risponde a un concetto semplice: più è sincero e pieno il rispetto per il lavoratore, qualunque lavoratore, più è alta la qualità del suo contributo e della sua esperienza in azienda. La dignità del lavoro, la sua stabilità, l'attenzione costante alle famiglie, ai bisogni e al bilanciamento vita-lavoro delle nostre persone, sono tutti aspetti su cui continueremo a investire per alimentare il coinvolgimento emotivo e il senso di comunità che rendono uniche, piene di giovani e di vita, le nostre fabbriche italiane».
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Fusione fra Luxottica ed Essilor e nuove tecnologie
Insomma, la fusione fra Luxottica ed Essilor e le nuove tecnologie hanno reso necessario un diverso ruolo dei lavoratori e loro maggior coinvolgimento attraverso processi di partecipazione. Anche per questo, l'accordo prevede tra l'altro un piano di azionariato diffuso tra tutti i lavoratori. Verranno inoltre creati gruppi di partecipazione organizzativa, per far sì che la nuova organizzazione che prevede il lavoro su turni di 8 ore negli otto mesi di picco produttivo e di 6 ore nei quattro mesi restanti, possa funzionare al meglio. La nuova organizzazione eviterà il ricorso al lavoro flessibile e agli straordinari per affrontare i picchi produttivi: le parti hanno previsto che in una prima fase riguardi i 1.150 lavoratori stabilizzati ma è stata data la possibilità di aderire a tutti. Inoltre è stata rafforzata la politica legata al benessere in azienda e il piano di formazione che prevede oltre 30 ore annue da svolgere nella fase di calo della produzione.
L’intesa ha infine confermato il massiccio sistema di welfare del gruppo dove lavorano oltre 11mila persone e ha definito un premio di risultato massimo di 3.000 euro, con un forte legame a obiettivi di miglioramento ambientale.
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