Nasce negli Stati Uniti, mutuando un'altra figura di cui presto sentiremo molto spesso parlare, quella del Chief IoT Officer: è una posizione aziendale emergente, ancora limitata numericamente parlando e rappresenta, soprattutto, un nuovo ambito di responsabilità del Chief Information Officer o del Line of Business manager, che va ad integrare, con specificità legate alle tecnologie dell’Internet delle cose, competenze già esistenti quali quelle relative a cybersecurity, cloud, Big Data, omnicanalità. Una figura, in poche parole, da considerarsi centrale nel processo di trasformazione digitale in corso e di conseguenza nella “disruption” dei modelli di business e delle modalità organizzative di moltissime aziende.
«Le tecnologie IoT non sono più oggetto di interesse solo per le aziende early adopters e pioniere dell’innovazione – spiega Gianluigi Ferri, fondatore e Ceo di Innovability e creatore di M2M Forum - ma riguardano ormai tantissime realtà che sentono la necessità di trasformare digitalmente il proprio business. Gestire progetti legati all’Internet of Things, però, non è come gestire un progetto legato a una comune applicazione cloud o a un servizio mobile. Servono cioè più competenze, di natura industriale e di natura informatica e Web, che abbracciano la sicurezza e l’integrazione digitale a livello di processo, la presenza dell’oggetto connesso e le sue implicazioni a livello di sistemi».
È una figura, quella del Chief IoT Officer, che “rischia” insomma di diventare vitale per il cambio di passo di molte aziende, manifatturiere e non, alle prese con la sfida di Industry 4.0 e del digitale. «Non può probabilmente essere presente in ogni azienda – precisa ancora Ferri – ma è una competenza che nell’ambito It dell’organizzazione deve esserci, perché gli impatti delle macchine connesse e dei sensori che generano dati sono enormi. Siamo solo all’inizio del percorso di sviluppo dell’IoT, ma fra dieci anni è certo che in azienda vi sarà una figura dedicata a questo fenomeno. Non a caso il tema è sicuramente caldo fra i Chief Information Officer e i responsabili informatici, che sentono l’esigenza di confronto e contaminazione di conoscenza su questo fronte».
Da questi presupposti è nata in Innovability l’idea di IoT Convivio, una serie di incontri per discutere con esperti di mercato, operatori e vendor tecnologici, regolatori ed aziende utenti dei temi più scottanti che determineranno lo sviluppo dell'Internet of Things in Italia. E fra i temi c'è ovviamente anche quello delle figure di management deputate a gestirlo all’interno delle organizzazioni. IoT Convivio vive di incontri di approfondimento per un numero limitato e selezionato di partecipanti (una quarantina), di momenti di presentazione e discussione di gruppo, di wrap-up e di networking. Fra gli ospiti fissi dell’evento e vi sono analisti ed esperti di Beecham Research e Open Gate Italia in veste di partner scientifici e di animatori delle sessioni e dei gruppi di lavoro. Ogni incontro è caratterizzato da una specifica combinazione tra temi “trasversali” (tecnologici, organizzativi, normativi) che vanno dalla cybersecurity all’investment, dalle risorse umane all’open innovation, e abbraccia ambiti applicativi quali il mondo della sanità, i trasporti, il retail, la mobility, le smart city e il manufacturing.
La prima tappa del format ha avuto luogo a settembre e ora in calendario vi sono gli appuntamenti del 14 novembre (ancora presso Villa La Valera ad Arese, sede di Innovability) e quelli già programmati di Roma (inizio febbraio) e di Milano (primavera).
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