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Il mondo del lavoro cerca «competenze Stem». E non le trova

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INDAGINE INDEED

Il mondo del lavoro cerca «competenze Stem». E non le trova

Se il termine Stem, acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, è divenuto ormai familiare a chi si occupa a vario titolo di risorse umane, forse non tutti sanno sanno che il mercato del lavoro italiano sia in (affannata) ricerca di competenze scientifico-tecnologiche e che, soprattutto, nell’ambito delle discipline riconducibili all’informatica ci sia il più elevato indice di «talent mismatch», ovvero la più elevata discrepanza tra domanda e offerta. In poche parole, e non è certo una novità fra gli addetti ai lavori, ci sono molto più annunci di ricerca che non figure pronte ad occupare queste posizioni.

Stando alla fotografia scattata da Indeed, uno dei più grandi marketplace dedicati al lavoro su scala mondiale (92mila gli annunci pubblicati ogni mese solo in Italia) ingegneria e analisi dei dati sono gli ambiti con le maggiori opportunità professionali per i giovani. L’indagine ha preso infatti in esame gli annunci e le ricerche effettuate sul dominio italiano del portale negli ultimi dodici mesi e ha evidenziato chiaramente come nel nostro Paese esista un surplus di domanda da parte delle aziende per quanto riguarda le professioni a più alto contenuto tecnologico.

Effetto digitalizzazione? Sicuramente, e consola solo in parte il fatto che le imprese (non tutte, per altro) abbiano sviluppato la consapevolezza che la mancanza di personale con un'adeguata formazione scientifica possa ostacolare la produttività e la crescita. «I nostri dati - ha spiegato in una nota Dario D’Odorico, Country Manager di Indeed in Italia - rivelano che la richiesta da parte del mondo del lavoro supera il numero dei candidati con una formazione in linea con le richieste. Questo significa che chi dispone di conoscenze in materie afferenti all’area Stem è avvantaggiato e può scegliere tra un più ampio ventaglio di possibilità lavorative».

Entrando nel merito dei dati estratti dal portale, spicca per esempio la percentuale, pari al 30% circa, degli annunci di ricerca di programmatori software e di personale It che rimangono scoperti per 60 giorni o più. Un dato simile si registra anche per gli annunci relativi a ingegneri elettrici e meccanici, mentre si sale oltre il 35% per i professionisti nel campo dell’analisi dei dati e della matematica, segno evidente di una mancanza di risorse adatte per ricoprire queste posizioni.

Dall’analisi è anche interessante notare come, guardando alla distribuzione geografica del fenomeno del «talent mismatch», la carenza di figure con avanzate competenze matematiche risulti maggiore rispetto alla media nazionale soprattutto in Puglia (dove la percentuale di ricerche scoperte per 60 giorni o più arriva al 44%) e in Emilia Romagna (al 43%). La Toscana, invece, finisce dietro la lavagna quanto a mancanza di specialisti informatici, con il 48% di annunci che rimangono inevasi per almeno due mesi.

Per lo meno curioso il primato negativo della Lombardia, la Regione dove si fa più fatica a reperire professionisti dello sport. Il 50% degli annunci di ricerca in questo campo rimane infatti scoperto per almeno due mesi, e non molto meglio se la passano le aziende lombarde che cercano analisti (il mismatch arriva al 49%), matematici (35%) o esperti del medtech (31%).

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