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Sprint delle esportazioni di orologi svizzeri nel primo trimestre

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Sprint delle esportazioni di orologi svizzeri nel primo trimestre

L’export di orologi svizzeri archivia un primo trimestre 2018 decisamente positivo. La gran parte dei mercati principali contribuisce alla ripresa del settore. Mancano però all’appello, in questa fase, Italia e Regno Unito. Nel periodo gennaio-marzo le esportazioni elvetiche hanno raggiunto nel complesso i 4,98 miliardi di franchi (4,19 miliardi di euro), con un aumento del 10,1% rispetto allo stesso periodo del 2017 ed è la miglior crescita trimestrale dal giugno del 2012.

Il buon andamento economico a livello globale e la parziale discesa del franco svizzero stanno aiutando lo sviluppo dell’export rossocrociato di orologi. L’Italia, con un -8,1% nel trimestre, questa volta non partecipa però all’avanzata di questo export, con incertezze economiche e politiche a livello nazionale che secondo analisti del settore incidono su una parte dei consumi. Il Regno Unito dal canto suo, con un -12% nel trimestre, segnala le incertezze legate alla Brexit e il fatto che con il riapprezzarsi della sterlina gli acquisti stranieri sono ora frenati. Per tutti gli altri mercati della top ten gli incrementi nel trimestre ci sono: Hong Kong +21,7%, Stati Uniti +8,9%, Cina +19,2%, Giappone +11,1%, Germania +2,4%, Singapore +11%, Francia +11,5%, Emirati arabi +6,6%, Corea del Sud +31%.

Prendendo in considerazione il solo mese di marzo, la fotografia cambia per quel che riguarda la Cina (-6,9%), che registra una flessione rispetto al marzo 2017. L’Italia (-6,4%) e il Regno Unito (-22,3%) confermano le discese del trimestre. Gli altri mercati di riferimento dell’export svizzero confermano invece nel mese la loro marcia: Hong Kong (+10,2%), Stati Uniti (+4,1%), Giappone (+13,3%), Singapore (+8,4%), Germania (+5,2%), Francia (+12,6%), Corea del Sud (+33,5%), Emirati arabi (+19,5%). In marzo le esportazioni di orologi svizzeri sono state pari a 1,66 miliardi di franchi (1,39 miliardi di euro), il 4,8% in più rispetto a un anno prima. Nel mese ad aver trainato l’export sono stati gli orologi delle gamme medio-alta e alta, cioè delle fasce di prezzo 500-3mila franchi e sopra i 3mila franchi; per la fascia media e per quella di base ci sono state invece flessioni.

Il polo svizzero è il maggiore a livello mondiale per fatturato. La ripartizione del suo export per grandi aree nel primo trimestre di quest’anno ribadisce il ruolo principale dei mercati dell’Estremo oriente: l’Asia è al 54%, seguita dall’Europa con il 29% e dalle Americhe con il 14%; all’Oceania va il 2%, all’Africa l’1 per cento.

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