Mondo

Eurogruppo, la Grecia boccia la bozza. «Proposte assurde e…

  • Abbonati
  • Accedi
stop al negoziato sul debito a bruxelles

Eurogruppo, la Grecia boccia la bozza. «Proposte assurde e inaccettabili»

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES - I ministri delle Finanze della zona euro hanno interrotto a Bruxelles il negoziato su un ennesimo salvataggio della Grecia, da cinque anni alle prese con una grave crisi finanziaria ed economica. Lo scontro tra il paese mediterraneo e i partner europei riguarda il futuro del memorandum di aggiustamento, in scadenza a fine mese.

Un rappresentante del governo di Atene ha fatto sapere che nella bozza in discussione si parla di estensione del programma di bail-out, opzione definita non solo «irragionevole», ma anche «assurda e inaccettabile», che in questa forma viene respinta al mittente. «Coloro (ma la fonte greca non ha precisato chi, ndr) che insistono su questo tipo di approccio, accantonato al recente Consiglio europeo, sprecano il loro tempo. Oggi non ci sarà alcun accordo». La riunione, ad alta tensione, è stata sospesa per consentire incontri bilaterali in vista di un nuovo round dell’Eurogruppo forse venerdì.

Il ministro delle Finanze Varoufakis però resta ottimista: «Non ho dubbi che i negoziati continueranno domani, il giorno dopo, e non ho dubbi che ci sarà un accordo che sarà terapeutico per la Grecia e buono per l'Europa».

Cosa non piace ad Atene
Tra i passaggi “incriminati” dalla delegazione greca la richiesta ad Atene di «astenersi da decisioni unilaterali», il riferimento alla flessibilità soltanto nel quadro del programma in corso da parte dell’Eurozona (da estendere per sei mesi prima di parlare di qualunque altra soluzione), l’impegno a raggiungere «avanzi primari appropriati». I greci proponevano la fine dell’attuale programma e nuovi bond, in parte perpetui in parte indicizzati al del Pil. Secondo Kathimerini, Varoufakis ha chiesto di evitare misure recessive, come interventi sulle pensioni o rialzi dell’Iva. «Nella storia dell’Europa dagli ultimatum non è mai arrivato nulla di buono - ha spiegato il ministro dellel Finanze al quotidiano greco - faremo di tutto per trovare un accordo nei prossimi due giorni». C’è anche un piccolo giallo: Varoufakis afferma di aver ricevuto dal commissario Ue agli Affari economici Moscovici una bozza che «avrei firmato immediatamente». Bozza poi modificata, sembra suggerire il responsabile delle finanze di Atene.

Dijsselbloem: tempo fino a giovedì
Ma nella conferenza stampa seguita ai colloqui il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha ribadito che «la soluzione migliore è estendere il programma attuale» di aiuti finanziari, il che non esclude che poi si possano studiare nuove ipotesi. Si vuole chiamare questo soluzione-ponte? Va bene, ma la sostanza resta immutata, ha detto più volte Dijsselbloem. Ed è la Grecia che deve decidere nei prossimi giorni se accettare: in questo caso, sarà possibile trovare un accordo per concedere l'utilizzo della massima flessibilità possibile nella cornice di un programma che però fissa precisi paletti al bilancio e non prevede deragliamenti rispetto agli impegni nei confronti dei Paesi creditori. I tempi sono molto stretti: Atene, ha detto Dijsselbloem, ha tempo fino a giovedì, «non oltre», per chiedere l’estensione del programma. Anche se «non c'è al momento terreno comune con le autorità greche sul tipo di aggiustamento per il futuro».

«È una questione di tempi. Ora non c'è alternativa all'estensione del programma attuale per la Grecia», ha confermato il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, che ha chiosato: «Si può discettare sui termini ma a questo punto bisogna essere logici, non ideologici». Sintonizzata con Commissione Ue ed Eurogruppo anche il direttore del Fmi, Christine Lagarde: nuovi esborsi di fondi potranno avvenire solo con il rispetto degli impegni presi e «il completamento positivo della review dell'applicazione del programma da parte delle tre istituzioni» della ex Troika per la Grecia. «Se questo non sarà il caso, anche l'esborso da parte nostra non potrà avvenire». Per la review serviranno settimane se non mesi, anche per questo è necessaria un’estensione del programma, ha precisato Lagarde.

In termini più spicci il ministro delle Finanze maltese, Edward Scicluna, ha commentato: se la Grecia non avanzerà la richiesta di un'estensione del piano di salvataggio «sarà un disastro». Al ministro italiano Pier Carlo Padoan l'uscita della Grecia dall'euro «pare del tutto fuori questione», nonostante la fumata nera di oggi.

Il nuovo governo guidato da Alexis Tsipras ha fatto campagna elettorale promettendo ai greci la fine del memorandum e un allentamento delle misure di risanamento dei conti pubblici, pur consapevole di avere comunque bisogno da parte dei suoi creditori di denaro fresco nei prossimi mesi. Sul fronte opposto, i partner europei sono pronti a rivedere i termini del memorandum, ma chiedono garanzie precise, non fosse altro perché la Grecia ha già ricevuto prestiti per 240 miliardi di euro.

Molti Paesi hanno spiegato che preferirebbero una proroga del programma attuale. Al di là della posizione del governo Tsipras, il tempo stringe. Il memorandum scade a fine mese, e una estensione richiede in alcuni stati (la Germania, l'Olanda, la Finlandia e l'Estonia) un voto parlamentare. Senza un accordo, il timore di molti è che il paese rischi una crisi di liquidità. Stamani il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha detto di essere «molto scettico» sulla possibilità di un accordo.

Parlando a una radio tedesca, stamani il ministro, ribadito di non volere che Atene lasci l'eurozona, ha poi criticato il governo Tsipras: «Mi dispiace per i greci: hanno scelto un governo che al momento si sta comportando in modo abbastanza irresponsabile». Sul fronte opposto, più ottimista sull'esito della discussione di oggi è stato il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici che ha detto sempre oggi di voler partecipare all'Eurogruppo con la volontà di trovare un accordo.

Il negoziato è, comunque, segnato da un doppio bluff. Nello stesso modo in cui i creditori sanno che alla Grecia tirare la corda e arrivare al fallimento non conviene, il governo Tsipras sa che neppure ai partner europei conviene indurre il paese ad uscire dalla zona euro. L'impatto sarebbe drammatico. «L'uscita della Grecia dall'unione monetaria farebbe sì che l'opzione di abbandonare la zona euro diventi oggetto di campagna elettorale in qualsiasi consultazione», nota un diplomatico.

Al di là della diatriba sul futuro del memorandum, le parti devono trovare un accordo anche sul futuro della politica economica greca. Su questo fronte, terreno comune potrebbe essere più facile da trovare. Tra le altre cose, la Grecia chiede obiettivi di finanza pubblica meno onerosi (un attivo di bilancio primario più vicino all'1% del Pil che al 4% del Pil), un rallentamento delle privatizzazioni, e una revisione delle misure di liberalizzazione economica.

Questa mattina, parlando alla rete televisiva France 2, il ministro delle Finanze francese Michel Sapin ha spiegato: «I greci devono dire chiaramente che ripagheranno i debiti contratti con i contribuenti europei, ma non credo che necessariamente ciò deve essere fatto alle condizioni» decise in passato. Il debito greco nei confronti dei suoi partner è già stato alleggerito nel 2012, anche se è sempre possibile allungare ulteriormente le scadenze e ridurre nuovamente i tassi d'interesse.

La partita è complicata da un lato dal sospetto che i creditori nutrono nei confronti di una Grecia che in passato ha truccato i conti, e dall'altro da un atteggiamento del governo greco che molti diplomatici ritengono ideologico e spregiudicato. Sul fronte greco, c'è una crescente insofferenza nei confronti dei partner internazionali, in un paese segnato da una elevata disoccupazione da ormai cinque anni, e dove il programma di politica economica ideato insieme ai creditori non sembra dare frutti.

© Riproduzione riservata