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Tsipras ci ripensa: Grecia verso una proroga del prestito Ue

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Bruxelles: non esiste piano B

Tsipras ci ripensa: Grecia verso una proroga del prestito Ue

Svolta in vista nel braccio di ferro tra Atene e Bruxelles. La Grecia sarebbe infatti intenzionata a chiedere mercoledì un’estensione di 6 mesi dell’accordo sul prestito che scade il 28 febbraio ma non coinciderebbe interamente con il programma di salvataggio della troika.

I termini restano però da definire e il negoziato prosegue. Atene sembra fare una differenza tra accordo di finanziamento e programma di aggiustamento. Il primo prevede prestiti, il secondo associa finanziamenti a impopolari misure di politica economica. Atene manda dunque un segnale di disponibilità all’accordo ma finché il testo non sarà pervenuto a Bruxelles, com ha sottolineato il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble, non è possibile anticipare l’esito delle trattative.

Fra Grecia e Unione europea è continuato per tutto il giorno il braccio di ferro dopo lo stop traumatico dei colloqui di ieri all’Eurogruppo. Il dialogo si è interrotto sul testo di una bozza in cui 18 Paesi chiedevano ad Atene di accettare l’estensione di sei mesi del piano di salvataggio così come impostato dalla troika, con qualche flessibilità ma compreso un obiettivo di avanzo primario vincolante e l’astensione da mosse unilaterali. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble oggi è tornato sulla questione sostenendo, a conferma di quanto dichiarato in conferenza stampa ieri sera dal presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, che al momento «tutto è nelle mani di Atene». Non esiste «un piano B» di Bruxelles e non ci sono alternative.

L’ultimatum dell’Eurogruppo
Alla delegazione greca guidata dal ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, è stato chiesto di dare una risposta entro giovedì e comunque prima del nuovo round di colloqui fissato per venerdì. Lo stesso Varoufakis e il premier Alexis Tsipras hanno polemizzato accusando Dijsselbloem di avere eclissato 15 minuti prima della riunione conclusiva una bozza discussa dai greci con il vicepresidente della Commissione, Moscovici (a pagina 27), che sarebbe stata accettabile e che il governo di Atene avrebbe firmato subito.

La vignetta su Schaeuble è un caso
«Varoufakis non è riuscito a convincere l'Eurogruppo, ci sono dubbi su cosa voglia la Grecia. Se non vuole attenersi al programma, non dobbiamo estenderlo, ma ci sono degli impegni e vanno mantenuti», ha detto Schaeuble, che non ha preso bene (pare abbia «perso le staffe») la vignetta pubblicata l’8 febbraio sul giornale di partito di Syriza, Avgi, che lo raffigurava in divisa da nazista mentre dice: «Insistiamo per fare del sapone dal vostro grasso e discutiamo sull’opportunità di usare le vostre ceneri come fertilizzante». Il portavoce Martin Jaeger ha definito la vignetta molto offensiva. Tsipras ha preso le distanze dal foglio del suo partito: «Infelice».

Borsa in calo, la spada di Damocle della liquidità Bce
La reazione dei mercati è stata ovviamente negativa, anche se la Borsa di Atene (-2,45%) non ha subito un vero e proprio crollo. A metà seduta gli indici erano risaliti verso la parità ma poi le vendite sono tornate insistenti, in particolare sul comparto dei bancari. Bank of Piraeus lascia sul terreno oltre il 9%, ribassi dell'8% per Alpha Bank ed Eurobank. Senza un'estensione del programma le banche greche non potranno più avere il sostegno dell'Eurosistema. La Bce si riunisce proprio domani per decidere se continuare a fornire liquidità d’emergenza (ELA). Anche se, essendo in corso il negoziato, è impensabile che l’Eurotower complichi la situazione, già molto difficile, serrando i rubinetti questa settimana. Secondo il quotidiano Kathimerini i depositi negli istituti greci sono scesi da 160 a 145 miliardi tra la fine dello scorso anno e febbraio.

Tsipras: non siamo una colonia
Ad Atene, comunque, non ci stanno. Nonostante Varoufakis abbia detto più volte da ieri che esistono ancora spazi di manovra per trovare l’accordo in tempo utile (il piano di bail-out scade a fine febbraio ma per rinnovarlo alcuni governi europei devono avere il tempo di votare il via libera), Tsipras, parlando a una riunione di parlamentari di Syriza è tornato all’attacco, parlando di «provocazione» dell’Eurogruppo con la posizione assunta ieri sera. «La Grecia non accetta le condizioni e gli ultimatum e dice no», ha esclamato Tsipras, accusando il ministro degli Esteri tedesco, Wolfgang Schaeuble, di aver «perso il suo sangue freddo» e di essersi «rivolto in modo umiliante alla Grecia».

Tsipras ha parlato di una Grecia che, dopo avere ripudiato la troika (i funzionari inviati ad Atene da Bce, Ue e Fmi) non può essere minacciata, «non è una colonia o un paria», tratta alla pari con i partner europei e intende arrivare a un accordo politico, senza fretta. Una visione che contrasta con la situazione finanziaria, disperata: il Pil è tornato negativo dopo avere invertito la rotta (la Grecia nel 2014 era tornata a crescere dopo anni di recessione profonda), le banche - come detto - stanno subendo una allarmante fuga di capitali, la liquidità nella casse dello Stato senza i prestiti europei e del Fmi rischia di esaurirsi - forse già a marzo - rendendo impossibile il pagamenti di pensioni e stipendi statali.

I provvedimenti per il mercato del lavoro
In questo clima drammatico giovedì il governo presenterà provvedimenti sullo stop ai pignoramenti e sul freno alla cessione dei crediti deteriorati. Annunciati anche il ritorno della contrattazione collettiva (cancellata «illegalmente», ha detto, dalla troika) e la cancellazione della deregulation del mercato del lavoro anche se il premier promette che non mancherà una stretta all’evasione fiscale e un inasprimento della lotta alla corruzione.

Pavlopoulos candidato alla presidenza della Repubblica
Tsipras ha poi indicato Prokopis Pavlopoulos, ex ministro degli Interni nel governo di Costas Karamanlis (Nea Dimokratia, il partito di centrodestra dell’ex premier Samaras), come candidato del governo alla presidenza della Repubblica in sostituzione del presidente uscente Karolos Papoulias. Un passo verso la distensione almeno sul versante interno.

Pavlopoulos, che ha 64 anni, è avvocato e docente di diritto amministrativo. Secondo il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, il primo turno della votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica è stata fissata per domani sera alle 19,30 locali. La Costituzione greca prevede un massimo di tre votazioni per eleggere il capo dello Stato: nella prima e nella seconda è necessario un quorum di 200 voti e di 180 nella terza. Domani a mezzogiorno è previsto un incontro fra Tsipras e Papoulias al palazzo presidenziale. (Al.An.)

(aggiornato il 18 febbraio)

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