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Istanbul, morto il procuratore sequestrato. Nel blitz delle forze…

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Nel blitz uccisi i due rapitori

Istanbul, morto il procuratore sequestrato. Nel blitz delle forze speciali 2 rapitori uccisi

Mehmet Selim Kiraz, il Procuratore turco rapito dal Fronte rivoluzionario per la liberazione, è morto poco fa. Lo annuncia il ministro degli Esteri turco. Kiraz era rimasto ferito durante il blitz della polizia ed era stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico.

È finito così, nel sangue, dopo otto ore di angoscia, fra raffiche di mitra e esplosioni in un blitz delle teste di cuoio turche il sequestro al Palazzo di Giustizia di Istanbul del pm Kiraz, preso in ostaggio da due “brigatisti” del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano “giustizia” sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo simbolo delle grandi proteste di Gezi Park.

Il capo della polizia di Istanbul ha riferito che il magistrato è stato ferito gravemente e trasportato d'urgenza in ospedale, dove è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico. I due sequestratori sono stati uccisi. Durante l'assalto testimoni hanno riferito di avere udito molti spari, raffiche di mitra, due forti esplosioni.

Magistrato con pistola alla tempia, forze speciali entrate in azione
Imbavagliato e con una pistola puntata alla testa: così appare in una foto Mehmet Selim Kiraz, il procuratore preso in ostaggio nel tribunale di Caglayan, a Istanbul, dal gruppo di estrema sinistra Dhkp-C, che ha rivendicato il gesto postando l'immagine sul proprio sito che ha subito fatto il giro dei social network e dei siti d’informazione. Il capo della polizia Selami Altinok ha detto che il commando è formato da due presunti membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C, ma secondo le reti sociali i rapitori potrebbero essere tre.

Kiraz è il giudice che si è occupato delle indagini per la morte di Berkin Elvan, il quindicenne colpito alla testa da un lacrimogeno nel giugno 2013 durante le proteste anti-governative a Gezi Park e deceduto in ospedale l'11 marzo 2014 dopo 269 giorni di coma. Il gruppo aveva dato tempo fino alle 15,36 alle autorità per diffondere una confessione pubblica degli agenti accusati di aver ucciso il giovane, il loro rinvio a giudizio davanti a un tribunale popolare e la scarcerazione dei manifestanti arrestati.

Le forze speciali sono immediatamente entrate in azione, facendo irruzione nel Palazzo di Giustizia ed evacuando il personale. La polizia ha poi avviato trattative con i presunti membri del gruppo Dhpk-C che tengono in ostaggio il magistrato Kiraz al sesto piano del palazzo di Giustizia di Istanbul, ha detto il vice-procuratore capo della megalopoli del Bosforo Vedat Yigit citato da Hurriyet.

Imposto silenzio stampa
Il silenzio stampa è stato imposto a tutte le radio e le tv in relazione al sequestro, lo riferisce tra gli altri il quotidiano Hurriyet, secondo cui il divieto di trasmettere è stato emesso poco dopo il rapimento dalla procura generale della città sul Bosforo, che lo ha quindi notificato all'Rtuk, l'ente statale di controllo radio-televisivo, il quale a sua volta lo ha girato alle emittenti. Si spiega cosi l'improvvisa interruzione di ogni diretta già prima della scadenza dell'ultimatum, alle 15,36 ora italiana, fissato dai sequestratori. Nell'arco degli ultimi quattro anni sono in oltre 150 occasioni, le autorità turche hanno diramato provvedimenti analoghi.

Il padre della vittima
«
Mio figlio è morto: che nessun altro muoia. Non si può lavare il sangue con altro sangue» avrebbe detto il padre di Berkin Elvan. Lo twitta il deputato turco Huseyin Aygun, che ha parlato al telefono con il padre del ragazzo, riferisce la Bbc.

Chi sono i terroristi
Il gruppo fuorilegge Dhkp-C («Fronte Rivoluzionario di Liberazione del Popolo») figura nella lista di Usa, Ue e Turchia delle organizzazioni terroristiche, con alle spalle un attentato suicida contro l'ambasciata americana nel 2013 e un attacco nel centro di Istanbul nel 2001, in cui morirono due poliziotti e un turista australiano (vai all’articolo di Vittorio Da Rold).

Il luogo del blitz
La sede del Palazzo di Giustizia di Caglayan è situata sul versante europeo di Istanbul. Le richieste dei rapitori includono la confessione in diretta del poliziotto sospettato di aver ucciso Elvan, la creazione di un tribunale popolare che giudichi tutti i poliziotti responsabili dell'uccisione, il proscioglimento di tutti i cittadini arrestati per aver partecipato alle manifestazioni in ricordo di Elvan.

Un reporter telefona all’ostaggio
Un redattore del giornale turco Hurriyet ha chiamato il cellulare del magistrato sequestrato e ha avuto un breve dialogo con i sequestratori. Una voce maschile ha infatti risposto «il procuratore al momento non è disponibile» e poi ha attaccato. Intanto, in sottofondo, si è sentita un'altra voce gridare «è la polizia».

L’allarme blackout
Sempre oggi la Turchia
è stata spenta da un blackout che ha colpito almeno 44 province del paese, comprese Istanbul e Ankara. Il primo ministro Ahmet Davutoglu, ha spiegato che sono in corso indagini e si valutano tutte le ipotesi. Il blackout, il più grave degli ultimi 15 anni in Turchia, sta provocando numerosi disagi, come l'interruzione dei servizi di metropolitana e tram a Istanbul. Nella provincia occidentale di Kocaeli, uno dei poli industriali della Turchia, numerose fabbriche sono rimaste chiuse. Notizie circolate in mattinata su una «forte esplosione» nella provincia non sono state confermate.

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